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Covid, altro scontro tra Lombardia e governo all'orizzonte: è partita la "battaglia di Natale"

Fontana dopo l'incontro col governo: "Vogliono misure rigorose. Ho avanzato altre proposte"

In principio - era il 4 novembre scorso e la Lombardia era appena diventata zona rossa - fu il famoso "schiaffo in faccia" tirato dal premier Giuseppe Conte ai lombardi all'ora di cena. Poi, sempre sullo stesso tema, 22 giorni dopo, è stata la volta di quel termine, "incomprensibile", usato per commentare la decisione - in realtà "cancellata" poco dopo - di mantenere la regione proprio in zona rossa ancora per qualche giorno. Quindi, storia di questi giorni, è stato il momento della lotta per aprire gli impianti sciistici, che - Pirellone dixit - "non è uno svago", ma economia. E pare non sia finita qua. Perché la tavola sembra già apparecchiata per un nuovo scontro, abbastanza frontale, tra il governo e regione Lombardia. 

Motivo, nuovo, del contenere: il Natale. Da giorni, infatti, la strada tracciata dall'esecutivo sembra quella della cautela, della massima prudenza per evitare eccessivi spostamenti tra le regioni e prevenire così una potenziale terza ondata di contagi, per nulla scongiurata neanche dall'assessore al welfare lombardo, Giulio Gallera. 

Sul tema, però, martedì sera - dopo il confronto con il governo - sono arrivate dal presidente Attilio Fontana parole sibilline, ma evidentemente critiche. "Oggi abbiamo avuto, come Regioni, un incontro con il Governo, durante il quale l'Esecutivo ha dichiarato la volontà, nel prossimo Dpcm, di mantenere, per il prossimo mese, una serie di misure abbastanza rigorose", ha fatto sapere in una nota l'inquilino del Pirellone. Toni evidentemente più pacati rispetto allo "schiaffo in faccia" o ad "incomprensibile", ma che hanno un po' il sapore dello scarico di responsabilità, come se Fontana non fosse affatto d'accordo con la la linea scelta dall'esecutivo. 

Tra le misure - ha rimarcato il governatore - ci sono ", ad esempio, il divieto di trasferimento tra le Regioni, particolari attenzioni per le feste a Natale e Capodanno, e limitazioni, o addirittura divieti, riguardanti gli impianti sciistici". E che il presidente lombardo non sia pienamente d'accordo lo dice lui stesso, anche se con parole più "serene", più da politico. 

"Da parte mia - ha spiegato in una nota - ho avanzato la proposta di svolgere una serie di interventi di più ampio respiro. Ovvero, non essere noi a inseguire il virus, ma fare in modo che la nostra programmazione preceda lo sviluppo del virus stesso. Una serie di interventi, cioè, che consentano - ha concluso Fontana - di mantenere in vita le attività economiche e che garantiscano la sanità pubblica". Interventi diversi, quindi, che il presidente lombardo reputa evidentemente più "giusti" rispetto a quelli proposti dal governo. E così è iniziata ufficialmente la "battaglia di Natale".
 

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