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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

Inizia la sperimentazione del vaccino italiano a Monza: test al San Gerardo dal 1 marzo

La sperimentazione - a cui l’Aifa ha dato parere positivo nei giorni scorsi - verrà condotta anche presso l’Ospedale Spallanzani di Roma e l’Istituto Pascale di Napoli

Una data simbolo: 1 marzo 2021. In questa giornata il vaccino tutto italiano di Rottapharm-Takis varcherà l’entrata dell’ospedale San Gerardo di Monza per trattare il primo paziente nell’ambito dello studio di Fase 1. La sperimentazione - a cui l’Aifa ha dato parere positivo nei giorni scorsi  - verrà condotta anche presso l’Ospedale Spallanzani di Roma e l’Istituto Pascale di Napoli.

Ad accogliere il “paziente 1” - e l'avvio dei test sull'efficacia del siero - ci saranno il prof. Paolo Bonfanti, Direttore della Clinica di Malattie Infettive e la prof.ssa Marina Cazzaniga, Direttore del Centro di Fase 1, da mesi in campo con la collaborazione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. “Già da agosto infatti abbiamo cominciato a raccogliere le adesioni dei volontari per la sperimentazione del vaccino a DNA contro Covid – sottolinea Marina Cazzaniga -. Ora lo studio ha ricevuto l’autorizzazione di AIFA e anche quella del Comitato Etico dell’Istituto Spallanzani, quindi tutto è pronto per portare il vaccino a Monza”.

Un lungo iter, concluso lo scorso 4 febbraio con l’autorizzazione appunto di AIFA e il giorno successivo dello Spallanzani. In questi mesi in ospedale a Monza si è lavorato per la messa a punto di tutte le procedure che per garantire la somministrazione in sicurezza del vaccino: dai i test sull’elettroporatore alla procedura che, applicata ai volontari, permetterà l’entrata del DNA nelle cellule. “Lo scorso dicembre abbiamo condotto uno studio con l’elettroporatore: volevamo testare i sintomi della procedura, per poter fornire poi ai soggetti che saranno arruolati nella sperimentazione i maggiori dettagli possibili – prosegue Marina Cazzaniga – io stessa mi sono sottoposta alla procedura, per essere in grado di spiegare al meglio cosa si prova”.

“In un momento di crisi come quello pandemico, la capacità di sviluppare sinergie nell’ambito della ricerca clinica finalizzata al miglioramento delle cure, rappresenta la chiave vincente della nostra strategia, sperimentare un vaccino capace di essere modificato in un momento di diffusione delle varianti del Covid rappresenta una opportunità importante da cogliere” ha commentato il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparone.

Il vaccino a DNA di Rottapharm-Takis giunge in un momento in cui alcuni altri vaccini sono già in uso, sulle popolazioni a rischio come gli operatori sanitari, o lo saranno presto, come ad esempio la popolazione anziana.

Perché è così importante avere un altro vaccino?

“I vaccini anti Covid non sono tutti uguali - risponde Paolo Bonfanti - le piattaforme, a RNA o a DNA, la presenza o l’assenza di vettori virali, fanno la differenza come dimostrano gli studi, anche in termini della efficacia della copertura vaccinale. Il vaccino a DNA inoltre potrebbe essere molto importante in futuro anche per altre ragioni importanti: la possibilità di modificarlo adattandolo alla emergenza di varianti del virus non sensibili ai vaccini attuali, la stabilità a temperatura ambiente senza la necessità di dover garantire la catena del freddo e la possibilità di essere somministrato molte volte, nel caso in cui le vaccinazioni anti-Covid debbano essere ripetute ogni anno”.

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