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"In pronto soccorso con il bimbo positivo, tra giochi sporchi e prese di corrente staccate": la denuncia

La replica dell'ospedale che spiega che cosa è successo

"Abbiamo vissuto ore di incubo: non è possibile lasciare in attesa per ore un bambino di due anni in una saletta con giocattoli sporchi e prese di corrente staccate. Questa è la doppia faccia dell'ospedale San Gerardo: l'ingresso principale tirato a lucido, e poi il pronto soccorso pediatrico ridotto in quelle condizioni. Non c'era neanche il fasciatoio: ho cambiato il bambino appoggiandolo su un mobiletto".

Questa la denuncia arrivata alla redazione di MonzaToday da due genitori che nei giorni scorsi, su indicazione del pediatra di famiglia, hanno portato il bambino in pronto soccorso a causa della febbre alta. 

"Oltre 2 ore in una saletta piccola e sporca"

"Il piccolo aveva il covid - raccontano i genitori -. Ci siamo immediatamente recati al pronto soccorso pediatrico del San Gerardo dove i medici l'hanno sottoposto ad alcuni esami del sangue e ci hanno poi fatto accomodare in una saletta piccola e angusta. Ci hanno invitato ad aspettare per alcune ore in attesa dell'esito degli esami". Un'impresa non certo facile tenere a bada un bimbo così piccolo per il tempo necessario ad avere i risultati degli accertamenti. Soprattutto quando non si può uscire dalla stanzetta perchè il piccolino è positivo al covid.

La saletta del pronto soccorso pediatrico

"Non volevo credere a quello che vedevo - prosegue il papà -. La stanza era piccola, angusta, c'erano pochi giochi e peraltro sporchi, per terra pezzetti di cibo e poi la presa della corrente era staccata". Mamma e papà hanno avuto anche qualche problema a cambiare il bambino. "Non c'era neppure il fasciatoio. L'abbiamo dovuto sdraiare su un mobiletto che c'era nella stanza". L'impresa più difficile è stata intrattenere il piccolino. "Dopo due ore non ce la faceva più, ma non si poteva uscire da quella stanzetta che sembrava un tugurio. Non è ammissibile una situazione del genere in un ospedale del livello del San Gerardo". I genitori non si lamentano per la professionalità degli specialisti, ma per l'organizzazione. "Non potevamo uscire dalla stanza, non potevamo neppure accedere ai bagni. Ecco perchè abbiamo cambiato il piccolino sul mobiletto".

La replica dell'ospedale

Dalla direzione del nosocomio monzese è arrivata la replica. "Spiace se l’esperienza vissuta presso il nostro pronto soccorso non è stata all’altezza delle aspettative per quanto riguarda gli spazi e non di certo la professionalità dei nostri operatori, il cui impegno soprattutto in questa fase di pandemia è costante e pieno di attenzione soprattutto per i piccoli pazienti - riferiscono dalla direzione del San Gerardo -. Sono tuttavia necessarie alcune precisazioni. La sala menzionata era stata pulita poco prima dagli addetti e subito occupata da altri genitori e da altri bambini che purtroppo hanno lasciato l’area sporca con briciole a terra e sui giochi. Sarebbe bastato il buonsenso per non creare disagio agli utenti successivi. Gli addetti alle pulizie si occupano di tutti gli spazi del pronto soccorso a rotazione, non sono sempre presenti nella sala oggetto della lamentala. Lo stesso vale per la presa della corrente, messa a disposizione nelle sale d’attesa per chi avesse necessità di ricaricare qualche device. Purtroppo tirando il cavo di un caricatore la presa è stata manomessa, ma avevamo già provveduto a ripristinare la sicurezza dell’ambiente. Infine per quanto riguarda il fasciatoio, ci scusiamo per il disagio ma purtroppo è stato recentemente rimosso per manutenzione, essendo stato rinvenuto rotto. Nel frattempo si era dato subito corso ad una sua sostituzione. Va rilevato che il personale è sempre comunque a disposizione per qualsiasi necessità improvvisa degli utenti, come questa. Per quanto riguarda gli spazi e i metri quadrati, occorre rilevare che essi rispondono attualmente agli standard di accreditamento previsti".

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