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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Diesel Euro 4 vietati dall'11 gennaio, anzi no: la Lombardia chiede (altro) tempo al governo

La Lombardia e le regioni del bacino Padano hanno chiesto al governo il rinvio della misura

Da vietare sì, ma non subito. La Lombardia e le altre regioni del bacino Padano - Emilia Romagna, Piemonte e Veneto - hanno chiesto al ministero dell'ambiente di rinviare lo stop ai veicoli Euro 4 diesel che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo 11 gennaio come misura per combattere l'inquinamento. 

La decisione è stata presa insieme dai presidenti Stefano Bonaccini, Alberto Cirio, Luca Zaia e Attilio Fontana, che hanno proposto all'esecutivo di rinviare la nuova misura fino "al termine dell'emergenza covid", ha fatto sapere il Pirellone in una nota.

"Le restrizioni al trasporto pubblico e alla mobilità privata e le misure di sicurezza adottate per limitare il contagio risultano incompatibili con un ulteriore intervento restrittivo sulla mobilità individuale", hanno sottolineato dalla giunta lombarda. Lo stop inizialmente doveva scattare il 1 ottobre 2020, ma la data era già stata slittata dal Pirellone proprio a causa dell'emergenza covid, prima di questa nuova richiesta di rinvio.

Parallelamente, però, le quattro regioni hanno confermato "il proprio massimo impegno per la riduzione delle emissioni inquinanti nell’area padana, in un’ottica di sostenibilità ambientale, attenzione alla qualità dell’aria e di tutela della salute dei cittadini. Per questa ragione, contestualmente al rinvio delle misure di restrizione sugli autoveicoli, è stata condivisa la necessità prevedere al contempo adeguate misure compensative per la qualità dell’aria, con l’obiettivo di intervenire in modo incisivo e mirato sui fattori inquinanti legati agli impianti di riscaldamento e alle emissioni causate da attività agricole e di allevamento", hanno chiarito dalla regione.

Le quattro regioni hanno per questo chiesto al ministero e al governo di "lavorare con urgenza a un piano straordinario di interventi strutturali che consentano di ottemperare a quanto previsto dalla condanna della Corte di Giustizia Europea del novembre 2020 circa la qualità dell’aria nel nostro Paese, nonché di attuare le misure già previste e condivise con la Commissione Europea, nel protocollo sottoscritto a giugno 2019 al termine del Clean Air Dialogue dal Presidente del Consiglio". Nei prossimi giorni, quindi, potrebbe esserci in programma un incontro con il governo "per discutere adeguate linee di finanziamento ai progetti che le quattro regioni hanno già presentato per il piano nazionale Next Generation Eu, per un valore di 2 miliardi, e per ribadire la necessità dell’attuazione delle misure che l’esecutivo si era impegnato a mettere in campo in passato e che ad oggi non hanno ancora trovato risposta concreta".

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