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Investito e ucciso mentre torna da concerto, la salma di Matteo non è ancora tornata a casa

Lungaggini burocratiche hanno ritardato i tempi di rientro del feretro di Matteo Barattieri

La salma di Matteo Barattieri non è ancora tornata a casa. Geologo stimato, ecologista e simbolo dell'ambientalismo monzese, è morto in seguito a un tragico investimento a Nashville, negli Stati Uniti dove si trovava per un concerto lo scorso 25 agosto. Mentre le indagini sul decesso e sull'incidente proseguono la salma ancora non ha fatto ritorno in Italia. 

"Le Autorità USA si sono opposte alla cremazione in loco e hanno imposto alla famiglia il mantenimento del corpo da inumare in Italia perché ci potrebbe essere la necessità di ulteriori indagini legali (anche se l’autopsia e’ stata già fatta). Ora quindi ci sarà un altro giro di carte tra Monza e Detroit per questa novità" spiegano fonti vicine alle famiglia. "Monza aveva dato parere favorevole alla cremazione in e all’accoglimento quindi dell’urna con le ceneri qui a Monza. I tempi per il rientro di Matteo si allungano e le complicazioni legali anche".

In seguito alla tragica scomparsa era stata organizzata anche una raccolta fondi. "I fondi raccolti saranno destinati in parte al rimpatrio di Matteo e alle spese legali - si legge nel testo del crowdfunding -. L'obiettivo principale è dare seguito ai progetti legati all'Ambiente, alla Natura e all'Educazione Civica che tanto gli stavano a cuore". Subito dopo la scomparsa di Barattieri erano atate tantissime le dimostrazioni d'affetto che amici, conoscenti e istituzioni avevano avuto nei confronti della famiglia.

E proprio a lui lo scorso weekend è stato intitolato il festival del Parco di Monza. Quel polmone verde che aveva amato, vissuto e difeso.

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