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Polemica

La Pausini non canta 'Bella Ciao': "La sua è semplice e pericolosa ignoranza"

Lo dichiara l'assessore monzese in un post sui social

Anche l'assessore monzese Marco Lamperti interviene sulla scelta di Laura Pausini di non voler cantare 'Bella Ciao'. La decisione dell’artista di non voler interpretare quella canzone per evitare strumentalizzazioni politiche, non è piaciuta al giovane assessore dem che, sul suo profilo Facebook, ha tenuto una lezione all’amatissima artista italiana sulla storia di ‘Bella ciao’.

"Non credo che Laura Pausini sia fascista o scettica sull’antifascismo - spiega Lamperti -. La sua è semplice (e pericolosa) ignoranza, nel senso che ignora categoricamente che 'Bella ciao' sia un inno di tutti coloro che credono della nostra democrazia, nata e fondata su una Costituzione antifascista (vedi XII disposizione finale) e non un brano di qualche fazione partitica. Storicamente non fu un canto partigiano (venne adottato un paio di decenni dopo il ‘45), ma un inno legato alla resistenza all’oppressore e alla libertà. Dire di essere “altra cosa” o super partes significa equiparare un’ideologia violenta, discriminatoria e pericolosa alla libertà costituzionale della nostra democrazia. Il vero dramma non sono i neofascisti che fischiano “bella ciao”, ma persone come la Pausini che non hanno capito il concetto di cui sopra". 

Il post dell'assessore Marco Lamperti

Post Lamperti Laura Pausini-2

Marco Lamperti - assessore con delega al Governo del Territorio, Edilizia Privata, Lavori Pubblici - nelle primarie del Pd aveva affrontato il sindaco Paolo Pilotto. Solo per una manciata di voti il giovane dem era stato superato dal futuro sindaco di Monza. Marco Lamperti ingegnere, attivo nella politica locale dal 2005, ha assunto diversi ruoli dirigenziali a livello cittadino, provinciale e regionale sia nella mia formazione partitica di riferimento sia nella sua organizzazione giovanile. Dal 2012 siede tra i banchi del consiglio comunale. 

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