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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il personaggio

Massimo il monzese che dal pc in salotto ha conquistato (anche) Google

Una bella soddisfazione per Massimo Cappato: il noto motore di ricerca utilizza il software nato grazie al suo team

"Stay hungry, stay foolish" aveva dichiarato Steve Jobs nel 2005 nel suo famoso discorso agli studenti di Stanford invitandoli ad "essere affamati e folli". Un monito che il monzese Massimo Cappato, 52 anni, ha preso alla lettera e che oggi lo ha portato a conquistare Google partendo da quel sogno iniziato nel salotto di casa. Il noto motore di ricerca utilizza infatti il software AODocs nato anche grazie al team messo insieme in questi anni dal monzese. Un software con centinaia di aziende clienti in tutto il mondo, che il noto motore di ricerca usa per costruire e gestire i suoi data center. 

Monzese doc

Tutto è cominciato dieci anni fa quando Massimo Cappato (fratello del famoso politico Marco Cappato) - monzese doc, diploma al liceo classico Zucchi e nel 1993 laurea in Ingegneria al Politecnico di Milano, un ventennio di carriera “tradizionale”  in due note multinazionali (3M e KPMG) - ha radicalmente stravolto la sua vita professionale. Una prestigiosa carriera come dirigente: "ottimo stipendio, un sacco di benefit e tanti viaggi in giro per il mondo" ricorda Massimo Cappato a MonzaToday. Poi dall'oggi al domani il monzese ha deciso di chiudere questa parte della sua vita per realizzare quello che aveva intuito sarebbe potuto essere il futuro dell'informatica. 

La 'follia' lavorativa

Così che dieci anni fa, all'età di 42 anni, quella 'follia' tanto decantata da Steve Jobs ha contagiato anche l'ingegnere monzese che si è licenziato e ha avviato una start up. Ma rispetto ai giovani colleghi che normalmente avviano questa attività imprenditoriale Massimo, oltre ai primi capelli grigi e a 2 figli, aveva anche un importante bagaglio esperienziale. "In quegli anni stavano nascendo all’estero i primi servizi in cloud - spiega - Avevo capito che avrebbero radicalmente cambiato il mondo dell'informatica e della comunicazione. A quel punto ho deciso di licenziarmi e di avviare una start up, iniziando da zero: da un pc e dal salotto di casa. Pian piano sono arrivati i soci e oggi quella che era nata da un semplice sogno è diventata una multinazionale franco italiana con sedi in Italia, in Francia, in India e negli Stati Uniti. Un'azienda che dà lavoro a oltre 200 persone e che ha dipendenti con un'età media under 30 e con una donna, Francesca Stagnaro, come capo dell’ingegneria del software". 

Come funziona il software

È lei che nei giorni scorsi a Londra, davanti a una platea di ingegneri (quasi tutti uomini), ha presentato quel progetto che ha conquistato persino il grande motore di ricerca. AODocs è un software che offre una soluzione di gestione dei contenuti aziendali di livello mondiale, permettendo la connessione e la condivisione di documenti da parte di diversi professionisti. Il 30 novembre Google ufficializzerà l'utilizzo del software in un evento online. "Per me è una grande soddisfazione - prosegue Cappato -. Soprattutto se mi guardo indietro quando, dieci anni fa è iniziata questa avventura imprenditoriale. C'è dietro un grande lavoro,in Italia ma soprattutto all’estero: sono arrivato a passare centinaia di notti in hotel e di giornate lontano da casa, sempre con la valigia in mano. Un'attività iniziata con coraggio - e forse un pizzico di incoscienza - quando a 42 anni ho investito tutti i risparmi in questo progetto. Ma soprattutto la soddisfazione di aver coinvolto in quel sogno diventato realtà decine di giovani professionisti, molti provenienti anche da Monza e dalla Brianza".

Un'azienda young

In un settore come quello della tecnologia proprio i giovani vengono premiati. "Certamente è importante l'esperienza che ho acquisito nei miei anni passati in azienda- conclude -. Ma quando si parla di tecnologia avanzata freschezza' e gioventù sono indispensabili perchè è la curiosità a fare la differenza".

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