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Parco e Villa Reale

Come saranno il Parco e la Villa Reale di domani

L'allestimento del museo della Reggia di Monza, il recupero del giardino all'inglese e la trasformazione del Serrone. Tra i punti del masterplan al vaglio anche il recupero della piscina e di una cascina storica

Trentadue milioni di euro per allestire alla Reggia di Mnza il museo della Villa Reale (e proporre anche il terzo giorno di apertura così da avere il riconoscimento dello status di museo), il consolidamento dell'ala nord, il recupero dell'ala sud e del giardino all'inglese, la riapertura della piscina del parco e la trasformazione del Serrone.

Questi alcuni dei progetti e degli interventi previsti nell'ambito del masterplan per il rilancio del complesso della Villa Reale e del Parco illustrati dal sindaco Paolo Pilotto e dall'assessore alla Cultura Arianna Bettin. La presentazione di alcuni dei contenuti del documento attuamente ancora in fase di elaborazione e in attesa di approvazione è avvenuta mercoledì mattina. "Abbiamo deciso di spiegare che cosa abbiamo fatto in questi sei mesi" ha esordito il sindaco Paolo Pilotto. "Si tratta di un documento ancora in fase di approvazione e dibattimento e attualmente siamo in dicusssione al tavolo di segreteria tecnica e questo è il motivo per cui il comune ha deciso di mantenere il riserbo" ha aggiunto l'assessore Bettin. Ma alcuni contenuti sono trapelati e l'amministrazione ha deciso di prendere posizione dando conto del lavoro fatto e di quello ancora da fare. Il masterplan "è figlio di un accordo di programma" che ha destinato alla valorizzazione del comparto munomentale del parco e della Villa Reale 55 milioni di euro. Una prima tranche con 23 milioni di euro è già stata destinata a progetti e interventi da parte del Consorzio e di Aria Spa. E l'indirizzo programmatico da seguire per i prossimi investimenti lo detterà appunto il masterplan con la Fase II.

Come cambieranno il parco e la villa reale

Tra gli interventi previsti nell'ambito del documento c'è il riallestimento del museo della Villa Reale - elenca l'assessore Bettin -, il recupero dell'ala sud e il consolidamento dell'ala nord. Figura il recupero del giardino allinglese per far crescere l'attrattività del sito e ancora il restauro del reticolo viario del parco lungo viale Cavriga e viale Mirabello. Nel documento invece non c'è più traccia della torretta panoramica mentre ci sono novità in vista per il Serrone. "Una sorta di Wellcome Wing", un primo punto di contatto all'ingresso per chi raggiungerà il complesso arrivando dalla nuove fermata della metropolitana M5 o dal parcheggio. Un'ala dove trovare informazioni, accoglienza e servizi con attività commerciali anche connesse all'ambito culturale come "un bookshop" o "una caffetteria". L'Orangerie in parte continuerà a essere destinata a sede espositiva, essendo una delle location più versatili della Reggia. Nel masterplan non c'è più traccia anche dei fondi destinati al recupero dell'anello dell'Alta Velocità: poco meno di tre milioni di euro. Parte delle risorse invece serviranno per restaurare e riaprire la piscina del parco per cui erano già stati stanziati dalla Regione due milioni di euro. Fondi che, anche a causa dei rincari per l'avvio dei cantieri per i costi delle materie prime, non sarebbero sufficienti.

Nuova vita troverà anche una cascina storica del parco e le ipotesi al momento convergono su cascina San Fedele (di proprietà comunale) oppure Cascina del Sole. Il documento dovrà essere licenziato dal collegio di vigilanza e attualmente il comune sta predisponendo le osservazioni da presentare al testo. Dopo l'approvazione al tavolo della segreteria tecnica si passerà appunto al vaglio del consiglio di vigilanza. Un orizzonte temporale - con le elezioni regionali nel mezzo - di almeno quattro o cinque mesi.

"Si tratta di un percorso durato sei mesi in cui abbiamo continuato a fare proposte per esaltare la fruizione paesaggistica, culturale e artistica del complesso" hanno illustrato, specificando che molti degli interventi erano in linea con il programma elettorale di mandato dell'amministrazione. "C'è la consapevolezza che il parco sia l'ultimo fazzoletto verde che resta in un contesto urbanizzato e qualsiasi ragionamento deve contemplarea anche l'aspetto del cambiamento climatico in atto" ha aggiunto l'assessore Bettin. Tra le preoccupazioni sollevate da comitati e associazioni in seguito alle notizie trapelate c'è anche quello delle concessioni. "Nel documento c'è una forte raccomandazione dello strumento della concessione" ha confermato Bettin. "Già oggi il parco è pieno di concessioni" ha specificato il sindaco Pilotto, focalizzando l'attenzione sul servizio di noleggio di bici e tandem o ancora sulle attività con funzione sociale o educative per l'infanzia organizzate in alcune sedi. "Bisogna pensare a un mix intelligente di pubblico e privato tanto più nel momento in cui si presentano dei beni perfettamente ristrutturati". E l'idea di una concessione, magari a una istituzione universitaria, figura anche nel progetto di consolidamento dell'ala nord che potrebbe ospitare un polo di rappresentanza. 

L'accusa: "Un lunapark per ricchi"

A sollevare alcune polemiche relative ai contenuti del masterplan nei giorni scorsi era stato anche il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Marco Fumagalli. "Il Parco di Monza ha un valore storico, ambientale e culturale che appartiene a tutti i monzesi. Il centrodestra vorrebbe trasformare il Parco e la Villa Reale in un lunapark destinato all’uso ludico e commerciale di pochi facoltosi avventori. Per noi il Parco deve essere un’oasi protetta a beneficio di tutti coloro i quali intendano frequentarla rispettandone la natura. Il futuro è scritto all’interno del: “Piano strategico per la valorizzazione del complesso monumentale Villa Reale e Parco di Monza” redatto dal “Raggruppamento Temporaneo d’Imprese” incaricato da Aria Spa. A quanto lamentano numerose associazioni il documento non è ancora stato reso pubblico. Personalmente ho avuto modo di visionare il contenuto del “Masterplan”, in seguito a formale richiesta di accesso agli atti, constatando che va in direzione opposta rispetto agli obiettivi di chi vorrebbe la valorizzazione e la tutela dell’area pubblica".

"Ciò che emerge chiaramente è che oltre la metà del Parco venga adibito ad attività in concessione e quindi ad uso sostanzialmente privato, di conseguenza sottratta all’uso pubblico. Se per l’autodromo l’area è inibita all’accesso solo in occasione delle gare, per coloro i quali sono sprovvisti di biglietto, l’area adibita a golf club è completamente inaccessibile, se non ai ricchi soci del club privato. Questo è inaccettabile sia dal punto di vista della tutela ambientale, sia dal punto di vista sociale. Non è infatti tollerabile che l’accesso ad un’area estesa come quella del golf sia riservato a poche decine di privilegiati.
Sarà forse per questo che Regione Lombardia non ha ancora reso pubblico il Masterplan? Se la Regione e le istituzioni coinvolte non vorranno avvalersi del proficuo dialogo con comitati e associazioni sul Master plan provvederò io stesso a collaborare con loro mettendo a disposizione la documentazione. Al fine di ovviare a quella che sarebbe una grandissima violazione di legge, perché la normativa tutela il diritto di queste associazioni ad intervenire nel procedimento, per evitare pregiudizi dai provvedimenti. Inoltre, i danni all’ambiente e al patrimonio culturale che l’attuale Masterplan rischia di causare potrebbero essere incalcolabili" aveva detto il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Marco Fumagalli.

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