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Villa Reale

Il presidente Mattarella alla Villa Reale di Monza

Martedì mattina si è tenuto presso il Salone d'onore della Reggia l'evento conclusivo dell'evento 'L'Italia delle Regioni', il primo 'Festival delle Regioni e delle Province autonome', che ha visto anche la partecipazione del capo dello Stato

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella martedì mattina è stato a Monza. Mattarella è arrivato nella tarda mattinata del 6 dicembre in Villa Reale dove si è svolta la seconda giornata dell'evento 'L'Italia delle Regioni', il primo 'Festival delle Regioni e delle Province autonome'. 

Al momento dell'arrivo alla Reggia di Monza Mattarella ha raggiunto il secondo piano nobile della Villa per visionare i locali in cui sarà allestita la mostra “Reggia Contemporanea”. Poi al primo piano nobile nell’Atrio degli Staffieri è stato accolto da Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, dal sindaco del capoluogo brianzolo Paolo Pilotto dal prefetto di Monza e Brianza Patrizia Palmisani e dal presidente della provincia Luca Santambrogio.

All’ingresso nella Sala delle Feste Mattarella ha ricevuto il saluto di Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, di Michele Emiliano, Vice Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e di Alessia Grillo, Segretario generale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. In onore del presidente della Repubblica in Villa Reale sono risuonate anche le note dell'Inno di Mameli a cura de "I pomeriggi musicali".

La visita del presidente Mattarella alla Reggia di Monza

E poi ha preso il via la prima edizione di “L’Italia delle Regioni – Festival delle Regioni e delle Province autonome con i saluti istituzionali delle autorità e le relazioni dei delegati. "Si è compiuto un importante passo avanti sulla strada della collaborazione, con l’esito di conferire maggior peso al sistema regionale, agevolando l’espressione di posizioni condivise. Questo Festival e particolarmente l’odierna iniziativa appaiono anche il prodotto delle sfide che il Paese, e segnatamente le Regioni, si sono trovate ad affrontare negli ultimi anni e che hanno portato a maturazione intenti e progetti da tempo coltivati. Penso anch’io - come i Presidenti Fedriga ed Emiliano - innanzitutto alla pandemia, alla sua fase più drammatica, quando è stata la solidarietà tra le istituzioni a permettere di affrontare una tempesta che ha colpito in maniera violenta e drammatica, primo in Europa, il nostro Paese" ha detto il capo dello Stato, nel suo discorso, a Monza.

"Un’emergenza, il COVID, di carattere evidentemente nazionale e che richiedeva innanzitutto l’intervento dello Stato, in modo da potere adottare misure e porre in essere interventi uniformi sull’intero territorio nazionale, uniformi come lo era il contagio. E’ stato importante e, più che opportuno, necessario che i poteri d’urgenza riconosciuti al Governo siano stati, come la legge prevede, esercitati d’intesa con le Regioni. Inoltre, tenuto conto dell’esigenza di assicurare la rapidità e la flessibilità degli interventi, sono stati riconosciuti alle Regioni compiti significativi, da esercitare nel quadro definito dal Legislatore e consolidato attraverso le intese. Alle Regioni è stato tra l’altro chiesto di valutare e adottare misure tempestive in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio. Questo peculiare ruolo riconosciuto alle Regioni, giustificato dal fatto che si era in presenza di un’emergenza di carattere prettamente sanitario, ha comportato un’assunzione di responsabilità politica in merito a scelte spesso non facili e compiute in un momento particolarmente drammatico per la vita dei nostri concittadini. ruolo esercitato in modo che merita riconoscenza, che qui oggi vorrei ribadire, La circostanza che, insieme al Governo e al Parlamento, le Regioni abbiano svolto un ruolo altamente significativo e vi siano state forme di coinvolgimento dei Comuni ha alimentato la fiducia e l’adesione dei cittadini alle decisioni assunte, assai spesso di impatto rilevante sulla vita individuale e collettiva. In quella fase di estrema delicatezza, la Conferenza delle Regioni ha svolto un ruolo di grande rilievo, costituendo per il Governo centrale un interlocutore fondamentale, in grado di mediare tra le diverse sensibilità regionali e di assicurare quell’unità di intenti e di posizioni indispensabile in un momento così critico".

E ancora: "La Conferenza si è dimostrata la sede idonea ad assumere decisioni e a individuare soluzioni con rapidità, rafforzando il consenso in merito a scelte, ripeto, non facili ma necessarie. La pandemia ha confermato - qualora ve ne fosse bisogno - come la cifra dei rapporti tra lo Stato e le autonomie sia costituita dalla leale collaborazione e non dalla rivendicazione pregiudiziale in un senso o nell’altro (...). La leale collaborazione e la disponibilità al dialogo, al confronto e alla collaborazione che le Regioni manifestano meritano di essere fatte proprie da tutti nell’interesse dell’Italia. Auguri di buon lavoro".

Dopo circa un'ora e mezza dal suo arrivo in città, il Capo dello Stato ha salutato Monza ed è ripartito alla volta di Roma. Non prima di aver apposto la propria firma sul Libro d'onore della Villa Reale. 

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