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Dalla Brianza medicine salvavita per il bimbo ucraino bloccato sotto le bombe

Una storia a lieto fine

Quando una decina di giorni fa gli autisti ucraini sono rientrati a Monza dopo aver scaricato quintali di aiuti umanitari destinati ai bambini ospitati nell'orfanotrofio di Sokyriany, nella regione di Chernivtsi, è arrivata una particolare richiesta. Quella di una mamma che vive nel villaggio insieme ai suoi bimbi, uno di pochi anni gravemente malato e con seri problemi motori. La guerra sta rendendo impossibile anche l'arrivo dei medicinali e per il piccolino è fondamentale assumere un farmaco antiepilettico. Una medicina che, distribuita solo con prescrizione medica, in Ucraina è diventata merce introvabile. La mamma era disperata e ai connazionali che stavano rientrando in Italia con il furgone vuoto ha chiesto aiuto.

L'appello è arrivato direttamente a Monza, allo studio Gayatri di via Monte Santo, diventato ormai punto di raccolta e di invio degli aiuti umanitari in Ucraina. Ogni settimana dalla sede di San Rocco parte un furgone con almeno 4 quintali tra cibo, vestiti e farmaci. "Non appena mi è arrivata la richiesta mi sono subito attivato - spiega Natyan Gayatri -. I ragazzi ucraini, con i quali ormai c'è un rapporto di stima e di amicizia, mi hanno raccontato la disperazione di quella mamma che temeva di perdere il suo bambino non potendogli garantire quel farmaco che per lui è indispensabile". 

Natyan ha così fatto un appello sui social e grazie alla generosità delle persone e alla sensibilità di alcuni medici è riuscito a recuperare un carico di quel farmaco che coprirà 7 mesi di cura del piccolo. "Le persone si stanno dimostrando generose - prosegue -. Un mio contatto Facebook mi ha inviato direttamente i soldi per poter acquistare alcuni flaconi della medicina". 

Intanto nella scuola dove vengono insegnate discipline olistiche è un via vai di persone che consegnano aiuti. Un fiume di solidarietà che non finisce. L'ingresso occupato da scatoloni di cibo che ogni settimana vengono trasportati in Ucraina. Natyan e gli altri benefattori hanno poi deciso di "adottare" l'orfanotrofio di Sokyriany. Dopo le immagini della prima consegna il monzese si è preso a cuore il destino di quegli ottanta bambini e dei loro educatori che stanno vivendo il dramma della fame. Anche se la guerra non è arrivata al villaggio, nei negozi ormai scarseggia il cibo. Tra pochi giorni partirà il nuovo carico con un regalo speciale che Natyan ha voluto fare a tre bimbi che ha visto nelle immagini che sono arrivate dai volontari: due bambine e un ragazzino in evidente situazione di povertà che erano rimasti a bocca aperta davanti a uno scatolone pieno di biscotti, pane, e scatolame. "Mi si è stretto il cuore e per loro ho deciso di fare uno scatolone a parte, che si distingue dagli altri perchè c'è la loro foto, pieno non solo di cibo ma anche di vestiti". 

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