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Caso Meroni-Segre: la Provincia MB prende le distanze , l'opposizione chiede le dimissioni

Il presidente Luca Santambrogio: "L'uscita di Meroni è indifendibile da ogni punto di vista"

I risvolti politici erano nell'aria: il post di Fabio Meroni contro la senatrice Liliana Segre non poteva passare inosservato. E soprattutto senza conseguenze politiche per il diretto interessato. 

La vicenda risale a qualche giorno fa quando Meroni - ex sindaco di Lissone e attualmente consigliere provinciale - aveva scritto un post dove criticava aspramente l'invito della senatrice Liliana Segre ad aderire alla campagna vaccinale. Meroni, apertamente contrario alla vaccinazione anti covid, si era riferito alla senatrice indicandola con il numero del tatuaggio con il quale la Segre, allora 13enne, era stata deportata nei campi di concentramento.

Dopo che sabato l'onorevole della Lega Fabrizio Cecchetti aveva chiesto provvedimenti contro il politico brianzolo, adesso è l'amministrazione provinciale a prendere le distanze. 

“L’ uscita del consigliere Meroni è indifendibile sotto ogni punto di vista - dichiara il presidente Luca Santambrogio -. Dignità e rispetto dei valori civili e democratici  sono principi che questo Ente difende  e promuove, dal suo primo giorno di istituzione, con grande senso di responsabilità, soprattutto verso i nostri giovani. Con orgoglio posso dire che appena eletto presidente non ho avuto alcun dubbio a proseguire sulla  strada avviata dal mio predecessore a sostegno dell’ ’attività del primo Comitato per le pietre di inciampo a valenza provinciale - fondato da Aned Monza- Sesto San Giovanni, sezione provinciale Anpi, Associazione Senza Confini e i Comuni di Lissone, Seregno, Cesano Maderno - trasformando una mera adesione in un vero atto di indirizzo politico. La Provincia, in questi anni, ha lavorato con il Comitato per estendere la partecipazione ad altri Comuni ed ha coinvolto anche la Prefettura per creare, con la posa delle pietre di inciampo,  una vera rete della memoria per portare nella quotidianità delle nostre città il ricordo di chi ha subito gli orrori della deportazione. Proprio questa settimana è stata programmata una riunione del Comitato con i Sindaci per discutere il futuro di questo progetto ed organizzare le cerimonie per la prossima giornata della memoria".

A dissociarsi da quanto dichiarato da Meroni anche il gruppo provinciale Brianza Rete Comune. "Meroni ha citato la senatrice Segre senza nominarla ma richiamando il codice numerico che i nazisti le avevano marchiato sul braccio - dichiara il capogruppo Vincenzo Di Paolo  -. Un modo davvero brutto, irrispettoso e volgare che riprende, con una naturalezza preoccupante, la disumanità di chi marchiava le persone cancellandone nome e dignità. Il fatto che il consigliere della Lega si sia scusato non cancella la gravità dell'atto. Meroni -compia un gesto di responsabilità rassegnando le dimissioni dal suo incarico provinciale. Anche se il mandato del Consiglio sta per scadere, il gesto rimane doveroso dal punto di vista politico e istituzionale. La Brianza non può essere rappresentata da chi manifesta di non avere rispetto di chi ha sofferto personalmente violenza e barbarie del nazifascismo e contribuisce ad alimentare una cultura che strumentalizza le pagine più tragiche della storia per portare avanti posizioni discutibili e pericolose".  

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