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Arriva al Ministero la vicenda del giovane brianzolo che i genitori volevano far bocciare

La mamma è stata contattata dal sottosegretario Rossano Sasso. L'invito a Roma e l'impegno a trovare una soluzione

La storia dei genitori brianzoli che hanno chiesto alla scuola di bocciare il figlio autistico per permettergli di completare il percorso di crescita e di inserimento in un centro disabili, è finito sui banchi della politica romana.

Rossano Sasso, esponente della Lega e sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, ha contattato la famiglia brianzola che, adesso, ha deciso di uscire allo scoperto.

"Ecco perchè abbiamo chiesto la bocciatura"

Mamma Melissa e papà Matteo di Seregno sono pronti a dar battaglia per garantire al loro Alessandro, ma a tutti gli studenti autistici in generale, un futuro fatto di certezze e di autonomia. Che vada al di là della burocrazia. 

Come raccontato per primi su MonzaToday Alessandro deve sostenere l’esame di maturità in un istituto superiore della Brianza. I genitori, consci delle gravi carenze che ci sono nel bagaglio esperienziale e di rapporti interpersonali del giovane a causa della pandemia e della lontananza dalla scuola (quasi dodici mesi lontano dai banchi), avevano chiesto al dirigente dell’istituto di non ammettere Alessandro agli esami di maturità permettendogli così di completare il percorso all’interno della scuola. Una scelta che, però, non sarebbe stata accolta viste le valutazioni positive raggiunte dal giovane.

Ma per papà Matteo non era importante il bel voto, ma quella capacità di rapporti con i suoi coetanei che Alessandro non aveva potuto maturare. Il giovane non aveva completato il suo Piano educativo individualizzato indispensabile per accedere a settembre a un centro disabili.

Il sottosegretario Sasso contatta la famiglia: "Non via abbandoniamo"

Una storia che ha raggiunto il sottosegretario (ex insegnante) che ha contattato la famiglia di Alessandro. “Sono molto felice che la storia di mio figlio abbia toccato il cuore delle istituzioni – spiega Melissa a MonzaToday -. Noi siamo la testimonianza di tante famiglie con figli autistici che ogni giorno combattono, vengono travolte da emozioni, devono superare ostacoli, barriere culturali e sociali”.

Sasso, oltre alla lunga telefonata con Melissa, ha poi inviato una lettera alla famiglia, invitandoli a Roma. “Il sottosegretario ha evidenziato l’anomalia di questo anno scolastico, dove la pandemia ha messo a dura prova tutti gli studenti – prosegue Melissa -. Ma più degli altri quelli come Alessandro che lo stesso sottosegretario ha ricordato traggono linfa dai momenti di aggregazione e di socialità che, purtroppo, quest’anno Alessandro non ha vissuto”.

Sasso ha preso a cuore la vicenda del giovane brianzolo e ha annunciato alla famiglia di essersi già messo al lavoro per redigere una riforma che metta al centro il tema dell’inclusione. Nel frattempo ha anche avviato un dialogo con la scuola, il Comune, l’assessorato regionale alla Disabilità e il Ministero alla Disabilità per permettere ad Alessandro di poter avere certezze per il suo immediato futuro.

Capitanio: "Dove c'è volontà è possibile costruire un futuro migliore"

"La vicenda dei genitori brianzoli che hanno chiesto di non ammettere il figlio autistico alla maturità merita una profonda riflessione - dichiara l'onorevole brianzolo della Lega Massimiliano Capitanio - perché si aggiunge con maggior forza ai tanti casi di disagio accusati dai nostri giovani in questo anno di pandemia. Non entro nel merito della soluzione che verrà presa dalla scuola e dai docenti, ma la risposta delle istituzioni è stata commovente ed esemplare. Vedere l'impegno congiunto del Ministro per le Disabilità, Erika Stefani, del Sottosegretario all'Istruzione, Rossano Sasso, e dell'Assessore regionale Alessandra Locatelli è la testimonianza di una sensibilità che non sarà solo formale ma, sono certo, si tradurrà in una vicinanza concreta alla famiglia. La recente inaugurazione di Pizzaut in Provincia di Milano è la dimostrazione che, dove ci sono volontà, impegno e capacità di sognare, è possibile costruire un futuro migliore per i ragazzi autistici".

"L'inclusione non è accogliere un disabile in classe"

“L’inclusione è fondamentale – ribadisce Melissa -. Inclusione non è far entrare un ragazzo disabile a scuola, farlo stare in classe insieme all’educatore e all’insegnante di sostegno. Inclusione è coinvolgerlo nelle attività con i suoi coetanei normodotati. Insieme ai laboratori, insieme alle gite, insieme alle esperienze. Per Alessandro la scuola, in questo momento, è un luogo protetto: a scuola ha imparato a conoscere, non solo storia e geografia, ma anche a rapportarsi con gli altri, a trovare soluzioni in situazioni a lui sgradite. È cresciuto attraverso l’esperienza”.

Melissa sapeva, fin da subito, che se Alessandro non fosse stato promosso a settembre avrebbe dovuto rapportarsi con nuovi compagni. “Ma questo non è un problema – precisa -. Alessandro le esperienze le fa anche al di fuori della sua classe: nella sua scuola conosce, saluta e cerca di avere un dialogo con studenti che non sono in classe con lui”.

A questo proposito è pionieristico il progetto di papà Matteo: “Non diamo solo un diploma di maturità, ma anche un diploma di inclusione – dichiara -. Una sensibilità che va educata dove sono coinvolti i genitori, gli insegnanti, gli educatori e le nuove generazioni”.

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