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Giovedì, 25 Aprile 2024
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In Brianza la croce realizzata con oltre 2.000 metri di nastri pieghettati

L'originalissima opera è stata creata durante il lockdown e verrà installata a Il paese ritrovato

Una grande croce realizzata con oltre 2 km di nastro pieghettato. Un lavoro certosino quello fatto da Maria Anastasia Colombo, artista villasantese che ha deciso di creare e donare un'opera particolare alla cooperativa La Meridiana. Una grande croce realizzata utilizzando oltre 2mila metri di nastro pieghettato. Un'opera realizzata durante il periodo della pandemia. Colombo ha infatti pieghettato oltre 2 km di nastro largo 15 millimetri e di tonalità diverse (dal marrone al verde al giallo). Creando così un'opera il cui impatto visivo riporta al legno, ma che in realtà di legno non è fatta.

L'opera, che si intitola "La mia croce", verrà consegnata domani, mercoledì 13 aprile, proprio alla vigilia dell'inizio delle celebrazioni pasquali. L'opera verrà installata al Paese Ritrovato, un vero e proprio borgo con case, negozi, aree verdi e una piccola chiesa dove vivono 64 persone malate di  Alzheimer.

L’idea di installare la "Mia Croce" a Monza al Paese Ritrovato è nata insieme a  Thuja Lab, associazione di promozione sociale senza fini di lucro, nata per promuovere la cultura, il benessere della persona e il rispetto per l’ambiente. Fra i diversi progetti di Thuja Lab c'è anche “SeminareArte. Dialogo tra Uomo e Natura”, all’interno del quale si inserisce l’installazione dell’opera di Maria Anastasia Colombo. Il progetto intende dare vita ad un percorso che coinvolge alcuni comuni della Valle del Lambro anzitutto Villasanta, capofila dell'iniziativa. Seminare Arte, prevede anche l’installazione sul territorio di opere permanenti e l’organizzazione di mostre ed eventi che creano processi di interazione tra l’uomo e l’ambiente. 

“Ringraziamo vivamente Maria Anastasia Colombo  e Thuja Lab per questo dono - spiega Marco Fumagalli,  coordinatore del Servizio educativo de La Meridiana -. Non è un’icona disgiunta dal nostro lavoro quotidiano, e neanche un mero motivo scenografico. Rappresenta, a nostro avviso, un veicolo privilegiato per generare una relazione di cura con al centro la persona. Con questo dono desideriamo rendere ancora più intenso l’itinerario che affianca  simboli e significati del mondo artistico alla cura e all’accompagnamento della persona con demenza.”

“Grazie all'opera - confida l’artista - ho avuto la fortuna e il privilegio di vivere il tempo sospeso della pandemia come un laboratorio creativo dedicandomi anima e corpo alla preparazione di innumerevoli pezzi che sarebbero andati a comporre la croce.  La fatica e l’attesa,inoltre, hanno contribuito a dare alla Mia Croce un simbolo di rinascita e di vittoria come una  Pasqua di Resurrezione.“

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