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Mykola, Serhiy e Igor: i tre ucraini che dalla Brianza aiutano il popolo in guerra

Una grande macchina della solidarietà quella organizzata dai tre lavoratori

Mykola, Serhiy e Igor combattono la loro guerra contro i russi dalla Brianza. Tre amici, tre colleghi, ma prima di tutto tre compatrioti che in questi drammatici giorni sono con il cuore e con le loro forze al fianco degli amici e dei familiari che sono rimasti in Ucraina. Una storia carica di solidarietà, ma anche di sofferenza, rabbia e pianti per quella loro nazione alla quale sono legatissimi, e che dalle immagini e dai video che ricevono dai loro familiari è stata trafitta nel cuore. Mykola Rieznik, 35 anni, operaio metalmeccanico che da molti anni vive in Italia si è da subito mobilitato per aiutare la sua gente. Insieme ai colleghi Serhiy Leshchina e Igor Strilets (anche loro ucraini) ha attivato una raccolta di cibo, medicine, presidi sanitari, e vestiti da inviare alla popolazione. 

"I pianti di mia mamma sotto le bombe"

Mykola vive a Sovico insieme alla moglie e al figlio. Con lui in Brianza anche la suocera, la cognata e la sorella. In Ucraina, invece, sono rimasti mamma e papà e tantissimi amici. Tanti che fin da subito sono scesi in piazza per la resistenza. "Ogni giorno sono in contatto con i miei familiari - racconta -. Per adesso i miei genitori stanno bene, ma purtroppo l'altro giorno quando ho telefonato a mia mamma stava piangendo. I russi sparavano e bombardavano, malgrado ci fossero in corso gli incontri diplomatici". C'è tanta preoccupazione nelle parole di Mykola. E già all'inizio della settimana, quando aveva capito che non si sarebbe risolto nulla con la diplomazia, si è attivato per dare una mano alla popolazione. 

Gli aiuti raccolti in Brianza

"Grazie alla generosità della Brianza"

"Insieme ai miei colleghi ci siamo organizzati. Con post sui social, con richieste ad amici, conoscenti, al nostro datore di lavoro. La gente sta rispondendo in modo straordinario. Stanno arrivando tantissimi aiuti che verranno consegnati direttamente alle associazioni che avranno la possibilità di entrare in Ucraina. Purtroppo, ad oggi, non ci sono ponti umanitari".  Mykola, Serhiy e Igor terminata la giornata lavorativa iniziano il loro tour tra benefattori a ritirare pasta, riso, scatolame, biscotti e merendine per i bambini. Ma anche tante (tantissime) medicine e materiale di primo soccorso. Vestiti, coperte, giacconi per affrontare il gran freddo che ancora in questi giorni si sente. "Gli ucraini stanno combattendo e resistendo. Con grande forza e coraggio. La situazione è molto delicata e difficile e soprattutto iniziano a mancare cibo e medicine. Negli scantinati e nei bunker ci sono ammassati bambini, donne e anziani. Ci sono donne che in queste ore stanno partorendo". 

La paura è tanta. "Bisogna intervenire in fretta. Bisogna fermare subito questa guerra. Abbiamo bisogno dell'Europa". Per aiutare Mykola telefonare al 320.8481091

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