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La storia

Per qualcuno è già Natale, grazie ai monzesi

Una dolcissima lettera quella recapitata in città

Di solito i bambini nella lettera a Babbo Natale scrivono quello che vorrebbero ricevere. Questa volta, invece, hanno preso carta e penna per ringraziare Babbo Natale per quei doni ricevuti in anticipo. Niente giochi o videogiochi, nessun telefonino di ultima generazione o pc. Nel loro pacco di Natale vestiti, scarpe, lenzuola, cuscini, biscotti e succhi di frutta. Ma loro erano felicissimi.

Ma ad essere ancora più felice e commosso è stato il loro Babbo Natale (Natyan Gayatri, insegnante e fondatore dello studio olistico Gaytri di Monza) che dal mese di marzo ogni settimana invia in Ucraina materiale di prima necessità. Pochi giorni fa, sulla sua pagina Facebook, Natyan ha voluto condividere con i tantissimi amici virtuali che lo seguano la dolcissima letter che gli è arrivata da alcuni profughi dell'Ucraina. Donne e bambini scappati dalle loro case colpite dalle bombe e che hanno trovato rifugio in alcuni villaggi al confine con la Romania. 

"Sono rimasto molto colpito da questa lettera che mi hanno inviato le mamme - racconta Natyan che ad agosto era andato per alcuni giorni in Ucraina proprio per conoscere da vicino e per aiutare quelle popolazioni che da mesi sostiene dall'Italia -. Erano felicissime, come se fosse Natale. Felici perché grazie alla generosità dei monzesi adesso avevano un vestito in più e un paio di scarpe in più. Ma anche cuscini e lenzuola nuovi, asciugamani bianchi e profumati. Erano felici per ogni bottiglietta di succo di frutta che i loro bambini avevano ricevuto. In quei campi profughi ci sono solo donne e bambini. I papà, i mariti non ci sono. Qualcuno è partito per il fronte, di altri non si hanno più notizie. Mi ha emozionato vedere in tv alcuni giorni fa un giovane russo che scappava dalla sua terra per evitare di essere arruolato. Al giornalista ha detto: 'Ma perché dovrei andare al fronte ad uccidere un mio fratello?'. Se tutti ragionassero come lui oggi questa situazione non ci sarebbe".

Natyan Gayatri, con il suo team di collaboratori, fin da subito si è messo in moto per aiutare la popolazione messa in ginocchio dalla guerra. Ha trasformato il suo Centro Gayatri di via Monte Santo a Monza in un grande magazzino dove vengono raccolti cibo, medicine e generi di prima necessità. Poi il giovedì in sede arrivano i furgonicini di alcuni volontari che ogni settimana partono da Monza e vanno in Ucraina a consegnare il materiale a chi vive nei campi profughi, o accolto nei villaggi ancora lontani dalle bombe. Una consuetudine che non si interrompe e che Natyan spera si incrementi per garantire cibo e vestiti a chi, a causa della guerra, ha perso tutto.

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