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San Gerardo è tornato a casa: ecco la nuova statua in legno del Santo

Realizzata dallo scultore Matteo Gandini

Il (nuovo) San Gerardo è tornato a casa. In settimana Matteo Gandini, scultore del legno di Missaglia (nel lecchese), ha consegnato ai monzesi la nuova statua in legno che rappresenta San Gerardo.

L'opera - realizzata in legno di cedro e dipinta ad olio - è visibile nel Duomo di Monza fino a Natale. Un ritorno in città molto atteso. Infatti tradizione vuole che la statua del copatrono di Monza il 6 giugno (festa di San Gerardo) venga calata nel Lambro. Ma quest'anno niente rito: nel 2019 la statua di San Gerardo era stata gravemente danneggiata dal maltempo, ed era quindi rimasta in magazzino in attesa di essere restaurata.

Poi la decisione: affidare a Matteo Gandini, che già in passato si era occupato della realizzazione di angeli, la realizzazione di una nuova statua prendendo come modello quella che era stata danneggiata. Gandini aveva accolto con entusiasmo questa nuova avventura professionale e ha condiviso sui social le varie fasi della realizzazione dell'opera. 

Il nuovo San Gerardo è alto un metro e venti centimetri, è stato realizzato utilizzando legno di cedro, e Gandini lo ha dipinto con la pittura ad olio. Tre settimane di attesa per una perfetta asciugatura dell'opera e poi, sistemati gli ultimi dettagli, San Gerardo è ritornato nella sua Monza. 

"Adesso si trova in Duomo - spiega l'artista -. Esposto nell'ultima cappella a destra. In questo lavoro, come in tutti quelli che mi vengono commissionati, metto massima attenzione, professionalità e amore".

Ma in questo caso la realizzazione del nuovo San Gerardo aveva un valore in più. A commissionarlo non era il singolo committente, ma in un certo senso tutta la comunità monzese. A giugno quando San Gerardo non era stato calato nel Lambro si era scatenata la polemica: una tradizione molto cara ai figli di Teodolinda e alla quale non volevano certo rinunciare. 

"Ho ricevuto tanti complimenti - conclude -. E di questo ne vado fiero. Ma quello che maggiormente mi ha colpito e riempito il cuore è quando molti monzesi mi hanno detto che ho restituito loro una parte cara e importante del loro passato". 

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