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Martedì, 19 Marzo 2024
Disagio sociale

Il senzatetto che ha scelto di dormire di notte nel Parco

A intercettarlo un cittadino villasantese

Senza lavoro e senza una casa ha deciso di fare del Parco di Monza il suo giaciglio.

E' una storia di povertà e disagio sociale quella raccontata a MonzaToday dal villasantese Roberto Manzato, attivo da tanti anni nel mondo del volontariato e oggi membro di "Corrocolguanto", l'associazione monzese che riunisce i ploggers, ovvero coloro che mentre corrono raccolgono i rifuti per le strade. Mentre si trovava nel Parco, intento come d'abitudine a ripulire i prati dai rifiuti, ha infatti scorso un senzatetto che da tempo, dopo aver perso casa e lavoro, ha deciso di dormire all'interno del polmone verde. Per evitare la strada e sentirsi più sicuro. 

"Ho visto una bicicletta appoggiata a un muro, e appena ho alzato lo sguardo mi sono accorto della sua presenza - ha spiegato Manzato - Essendomi accompagnato per molti anni ai City Angels ho dunque cercato di avvicinarlo, cercando però di non disturbarlo troppo ed evitando di metterlo in imbarazzo. Gli ho dunque domandato come mai dormisse lì e lui mi ha risposto che al Parco, più che altrove, si sentiva al sicuro". Una scelta certamente insolita quella del senzatetto - che secondo la descrizione fatta da Manzato avrebbe circa 35 anni ed è originario di Cesano Maderno - seppur comprensibile visti i rischi, in primis le aggressioni, cui i senza fissa dimora sono sempre esposti quando dormono per strada. E in virtù della quale Manzato ha già allertato gli ex colleghi angeli con la maglietta rossa e il basco blu per provare ad aiutarlo. Anche perché, di fatto, oltre che non essere permesso dal regolamento, dormire nel Parco potrebbe essere ugualmente pericoloso. Basti pensare ai fulmini che, in caso di pioggia, potrebbero colpire gli alberi. 

"E' stata una scoperta  alquanto amara e che dovrebbe portare a un'ulteriore riflessione circa le persone appartenenti alle fasce fragili della nostra città" ha aggiunto ancora Manzato, che ha altresì deciso di interpellare anche il consigliere Paolo Piffer, da sempre attento alla causa degli ultimi e degli emarginati. Che in città, per inciso, è sempre più un'emergenza. Secondo i dati emersi dall'analisi condotta dagli uffici per i Servizi sociali, sotto la guida dell'assessore al Welfare e alla salute Egidio Riva, in città infatti ben il 6% dei cittadini è risultato essere non autosufficiente economicamente. In gergo: tanti monzesi non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena. Un fenomeno per il quale sempre più forte è l'impegno non solo da parte dell'Amministrazione ma anche delle realtà assistenziali religiose e non. E per il quale, chiudere gli occhi, non è più possibile.

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