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Arriva la pizza "No war": i proventi devoluti ai profughi dell'Ucraina

L'iniziativa partita da un gruppo di pizzaioli "speciali"

Nel menù è comparsa una nuova pizza. Si chiama pizza "No war" e oltre ad essere buona per il palato ha anche un fine benefico. I proventi della vendita di questa pizza (5 euro per ogni pizza "No war" venduta) verranno devoluti ai profughi dell'Ucraina. Una pizza che, oltre all'amore che ci metteranno i pizzaioli, è farcita con guanciale croccante, fiordilatte, patate al rosmarino, pomodorino fresco e una spruzzatina di pepe nero. 

La pizza "No war" è stata inventata dai ragazzi di Pizzaut, il noto locale di Cassina de' Pecchi (che tra alcuni mesi aprirà anche a Monza) gestito da persone autistiche. E sono stati proprio i pizzaioli e i camerieri "speciali", rimasti molto colpiti da quello che sta succedendo a un migliaio di km dall'Italia, a decidere di fare qualcosa di concreto per chi sta scappando dalla guerra, o resistendo negli scantinati e nei bunker. 

"Pizzaut destinerà i proventi derivanti dalla vendita della pizza 'No war' alla popolazione Ucraina colpita della guerra - spiega Nico Acampora, il 'papà' di Pizzaut -. Abbiamo pensato cosa potessimo fare noi per aiutare chi sta vivendo la drammaticità della guerra. Noi facciamo pizza e abbiamo pensato di sostenere le famiglie e i bambini attraverso il nostro lavoro. Pizzaioli e camerieri speciali hanno capito quello che sta succedendo e sono orgogliosi di poter aiutare chi soffre". 

Non è la prima volta che questi straordinati ragazzi scendono in campo nel momento del bisogno. Già durante il primo lockdown con il loro food truck hanno garantito il pasto ai lavoratori delle aziende ancora aperte, ma con le mense chiuse. Durante il pieno della pandemia hanno preparato e regalato pizze ai medici e agli infermieri in trincea nei reparti covid di diversi ospedali della Lombardia. Così come all'inizio dell'anno hanno rifocillato i medici e gli infermieri impegnati nel centro vaccinale di via Philips a Monza. 

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