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La protesta / Limbiate

Politici (bipartisan) in piazza per salvare il tram brianzolo

Protesta per salvare la tranvia e richiesta di chiarimenti al comune di Milano

"Ci siamo raccolti in presidio in Comasina perché vogliamo assolutamente scongiurare la chiusura del servizio della tranvia Milano-Limbiate. Esigiamo una risposta dal comune di Milano e rispetto alle critiche di chi dice che stiamo agendo perché siamo in campagna elettorale rispondo che non è così. Oggi ci siamo radunati perché il comune di Milano ha fatto trapelare, anche se non in via ufficiale, che la linea sarà interrotta il 30 settembre".

A parlare è Andrea Monti, consigliere regionale della Lega che nel tardo pomeriggio di lunedì 19 settembre, insieme ad altri politici brianzoli, ha partecipato a un presidio di protesta al capolinea Comasina M3.

Tra dieci giorni per i tantissimi pendolari brianzoli che utilizzano la tranvia Milano-Limbiate c'è il serio rischio che rimarranno a piedi. Da qui la decisione di scendere in piazza a protestare e a chiedere certezze perché, chiederlo il 26 settembre (a cinque giorni dalla chiusura) ad urne chiuse sarebbe stato, per i politici scesi in piazza, troppo tardi.

"Gira voce che si stiano già preparando gli orari per i bus sostitutivi, a partire dal primo ottobre - aggiunte Andrea Monti -. Abbiamo voluto ribadire la richiesta, condivisa da tutti i comuni del territorio, sia di centrodestra che di centrosinistra, di tutti i cittadini e dei molti esponenti politici che il primo passo da fare è che il comune di Milano si decida ad aprire un tavolo tecnico con regione Lombardia, che è disposta a stanziare risorse per scongiurare la soppressione del servizio. Non capiamo il silenzio del comune di Milano”.

I politici brianzoli lanciano un appello al sindaco di Milano Beppe Sala.  “Chiediamo al sindaco del capoluogo meneghino che si renda conto che il sindaco di Milano lo è anche della città metropolitana e dunque ha la responsabilità di curare anche gli interessi di chi vive fuori dal confine del capoluogo lombardo – aggiunge il consigliere Monti -. L’amministrazione di una grande metropoli europea come Milano non può non farsi carico delle problematiche di chi vive fuori dalla città. Esigiamo dunque che si apra un tavolo. Se qualcuno teme strumentalizzazioni politiche in vista delle elezioni, ci va bene che il confronto sia organizzato anche il giorno 26, a urne chiuse, basta che si faccia. Ci attendiamo un risultato concreto, perché se così non fosse sarebbe una sconfitta per tutta la politica locale".

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