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Il pullman è partito: in arrivo a Monza 68 profughi dall'Ucraina

Ci sono anche 24 bambini, due con problemi di salute

"Il pullman è partito questa mattina. Tutti i posti sono occupati con i bimbi abbracciati alle mamme. Finalmente hanno potuto addormentarsi sereni, lontano dal suono della bombe. Qui ad attenderli, a quasi 2mila km dal paese che hanno dovuto abbandonare, ci sono tante persone che hanno già aperto le porte della loro casa e del loro cuore a questi bimbi, alle loro mamme, e ai loro nonni. Anche questa volta la Provvidenza ha guardato giù e ci sta permettenfo di realizzare quello che io considero una sorta di miracolo". A parlare è Agostino D'Antuoni, l'avvocato di Monza che da oltre un mese è sceso in campo per portare in salvo i civili (soprattutto donne e minori) che scappano dalla guerra. Il tutto sostenuto da una straordinaria rete di volontari, italiani ed ucraini, che di settimana in settimana si sta ampliando.

Ad attenderli anche medici e volontari 

L'arrivo è previsto per domani mattina, domenica 27 marzo. Il pullman dovrebbe arrivare intorno alle 8 all'oratorio della parrocchia di San Gerardo in via Cremona. "Il condizionale è d'obbligo - precisa D'Antuoni -. Dipende dalle soste che verranno fatte sia per far sgranchire e mangiare gli adulti e i bambini, ma anche ai check point di controllo che sono stati attivati a tutte le frontiere". Sul pullman, partito giovedì sera dalla Brianza, ci sono 68 persone di cui 24 minori (due malati, ma che non necessitano di essere subito ricoverati in ospedale). Quando arriveranno a Monza ad attenderli, oltre all'avvocato D'Antuoni, anche i volontari della Croce Rossa di Monza, quelli della Protezione civile, un team di medici di famiglia e ospedalieri che si occuperanno dell'anamnesi e di eventuali prime cure. Il tutto con l'ausilio di 10 mediatrici culturali che faranno da interpreti tra i medici e i profughi, la maggior parte dei quali parla esclusivamente ucraino. A questo straordinario team si uniscono anche i "cuochi" della Rosticceria Web dell'oratorio monzese che fin da questo pomeriggio sono al lavoro in cucina per la preparazione delle colazioni e dei pranzi che verranno poi distribuiti domani.

Una coppia di medici accoglie un bimbo disabile

Intanto sale anche l'adrenalina delle famiglie ospitanti. Sono oltre 50 le famiglie di Monza e della Brianza che hanno deciso di aprire le porte della loro casa e del loro cuore a chi sta scappando dalla guerra. "Ma c'è una famiglia speciale che ha deciso di compiere davvero un atto di estrema generosità - annuncia D'Antuoni -. Si tratta di una coppia di Parma, entrambi medici. Accoglierannio a casa, dove già hanno due figli, un'intera famiglia. Mamma, papà e due bambini di cui uno con una gravissima disabilità. Poter accogliere questo bambino in casa di medici mi conforta molto". Sul pullman c'è anche un altro bimbo malato di leucemia. "Verrà accolto con i suoi familiari da una famiglia che vive vicino all'ospedale San Gerardo dove verrà seguito", precisa D'Antuoni. 

Un pullman nel ricordo del padre morto di covid

Ma in questa bellissima maratona di solidarietà c'è anche un'altra storia speciale. La storia di chi ha permesso, grazie alla sua generosità, di far arrivare queste 68 persone. "Un grazie immenso va a Michele Raselli, un imprenditore del Piemonte che non appena ha saputo dell'iniziativa ha deciso di pagare la trasferta e di dedicare questa iniziativa al suo papà che era morto di covid".  In queste settimane Monza e la Brianza stanno organizzando numerose iniziative a sostegno del popolo ucraino. Non solo attraverso l'accoglienza di chi scappa dalla guerra, ma anche con raccolte di cibo, vestiti e medicine che vengono inviate ai campim profughi o con furgoni ci si addentra fino al Paese. 

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