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Il racconto

"Il mio Gp fantozziano tra code interminabili, ingressi chiusi e token razionati"

Alla fine Fabio ha deciso di tornarsene a casa e di guardare il Gp comodamente seduto in poltrona

Per Fabio quello di domenica scorsa è stato, probabilmente, l'ultimo Gran Premio in pista. Dopo una mattinata da maratoneta - più che da tifoso - districandosi tra ingressi chiusi (all'ultimo momento), code interminabili, e token razionati per comprare acqua, bibite e panini a poche ore dalla gara ha deciso di ritornarsene a casa. E quel Gran Premio (già pagato) lo ha guardato comodamente dalla poltrona del suo salotto.

Una storia che ha - in alcuni tratti - dell'assurdo quella che Fabio ha raccontato a MonzaToday. Grande appassionato di Gran Premio, con trent'anni di trasferte in Autodromo per assistere alla gara,  per lui quella del 2022 resterà probabilmente l'ultima. Grande conoscitore della macchina organizzativa e soprattutto dei tempi per gli ingressi e delle file domenicali Fabio ha raggiunto l'ingresso di San Giorgio già alle 7 del mattino dopo aver posteggiato l'auto nei pressi del centro commerciale Il Gigante. 

Ingressi chiusi (ma chiusure non comunicate)

" Gli steward e la polizia mi hanno comunicato che quell'ingresso era aperto solo ai veicoli – racconta -. Mi sarei dovuto avviare all'ingresso di Lesmo a quasi 2 km di distanza. La decisione, che non era stata assolutamente comunicata ai tifosi che avevano già acquistato il biglietto, era stata presa la sera precedente". Arrivato a Lesmo Fabio ha trovato un fiume di tifosi già in coda in attesa dell'apertura dei cancelli. "La coda iniziava ben un km prima - prosegue -. Oltre il Cantera Sport Club". Intanto il tempo passava e iniziava a salire il malumore: alle 8.35 iniziavano le gare di Formula3 (il nostro lettore aveva il biglietto valevole per tutti gli eventi della giornata) e quella gara fabio proprio non voleva perdersela. "La coda si muoveva a passo d'uomo - prosegue -. A quel punto ho deciso di dirigermi all'ingresso di Biassono all'incrocio tra via Parco e via Umberto I, cento metri poco più avanti, e lì ho scoperto che la porta era aperta, c'era solo qualche steward e una transenna. Sono entrato mostrando il biglietto che neppure mi è stato controllato". Fabio era al settimo cielo: finalmente avrebbe potuto godersi la sua giornata di motori e di festa. Ha raggiunto in fretta il suo posto, ma ormai la gara di Formula 3 era quasi finita. 

Un Gran Premio da dimenticare

Una mattina di fila e niente motori

Per il tifoso, purtroppo, le brutte sorprese non erano ancora finite. Ha comprato i token per cibo e bevande per comprarsi una birra, un panino e una bottiglia d'acqua, poi si è diretto verso l'interno della prima variante per cercare un posto dove seguire la successiva gara di F2. "Un'altra sorpresa - prosegue -. Insieme ad altre centinaia di persone siamo stati incanalati verso un imbuto già strapieno di gente ferma, in attesa di procedere. Molti stranieri mi chiedevano perché eravamo fermi e come si potevano raggiungere la tribuna, i paddock o la zona interna della parabolica.  Dopo una buona mezz'ora di attesa siamo arrivati  finalmente alla fine dell'imbuto, dove due steward hanno però bloccato le persone facendone passare solo poche alla volta, in alternanza con un altro ingresso con tifosi che arrivavano da Vedano". Alla fine del tunnel Fabio ha scoperto che le file non erano ancora finite. "C'era un'altra lunga coda per arrivare ad una serie di tornelli e al controllo degli zaini, malgrado fossimo già nel Parco e in Autodromo. Avevo già i token in tasca, avevo già comprato acqua e panino, e adesso per spostarmi dalla prima variante al rettilineo avrei dovuto passare i controlli?".

Addetti nel caos e token razionati

A quanto pare, sempre secondo il racconto del nostro lettore, anche gli addetti erano nel caos. "Non volevo crederci. Ero appena entrato da Biassono, avevo comprato l'acqua con il tappo all'interno dell'Autodromo e adesso dovevo pure togliere il tappo. Tutto questo non aveva un perché". Nel frattempo alle 9.45 Fabio ha scoperto ù che molte casse erano già chiuse o vendevano i token in quantità limitata tra la rabbia della gente che non aveva potuto portarsi borracce da casa e al massimo una bottiglietta di acqua da mezzo litro senza il tappo.  Fabio ha cercato di mettere da parte la rabbia e di godersi la giornata. Così che si è spostato verso la parabolica. "Scopro che dall'interno non ci si poteva arrivare, bisognava passare sul sovrappasso all'uscita della variante Ascari, e prendere poi il successivo sovrappasso per tornare all'interno del circuito - prosegue -. Peccato che dopo l'ennesima coda per rientrare, il sovrappasso era accessibile solo se si ha un biglietto di tribuna".

La gara vista in tv 

A quel punto ha deciso di tornarsene a casa. Anche se erano solo le 12 meglio far rientro e gustarsi il Gran Premio comodamente seduti in poltrona. Fabio era davanti all'ingresso di San Giorgio, nella zona relax con le macchine d'epoca, e non appena gli addetti lo hanno visto avvicinarsi all'uscita lo hanno fermato. "Da lì non potevo uscire perché quell'ingresso era riservato solo ai vip e alle autorità. Di dirigermi verso l'uscita di Lesmo non ne avevo assolutamente voglia e grazie al buon senso di un agente della polizia locale al quale ho detto che avevo un'urgenza familiare sono riuscito a uscire". C'è tanta amarezza nel racconto di un tifoso che da trent'anni segue il Gran Premio direttamente dall'Autodromo. "Provavo pena per tutta quella gente che si stava dirigendo a piedi verso San Giorgio, ignara del fatto che l'avrebbe trovato chiuso. Mi immagino un padre e figlio con biglietto da 600 euro in tasca che avrebbero scoperto di doversi fare tutto il giro di 3 km sotto il sole per raggiungere la tribuna, a sole 2 ore dalla partenza”.

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