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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Approvata la Riforma sanitaria in Lombardia

Le reazioni all'approvazione del progetto di legge viaggiano in due direzioni opposte: da un lato il centrodestra e dall'altro il pd e i 5 Stelle

La riforma della sanità in Lombardia diventa realtà. Dopo quasi tre settimane di discussione il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato con 48 voti a favore e 26 contrari il progetto di legge 187 relativo alla riforma del sistema sanitario regionale. La mattina è stata dedicata alle votazioni di emendamenti e ordini del giorno, alle quali non ha partecipato per protesta il M5s. I lavori sono poi ripresi intorno alle ore 15 con le dichiarazioni di voto, seguite dal voto finale del provvedimento. Il testo era stato approvato dalla Commissione Sanità il 27 ottobre scorso, mentre la discussione in Aula consiliare è cominciata il 10 novembre. Ai lavori non ha partecipato, perché convalescente, il presidente della Regione, Attilio Fontana.

Le reazioni all'approvazione del progetto di legge, com'è naturale che sia, viaggiano in due direzioni opposte a seconda della provenienza. Entusiasta la maggioranza del centrodestra lombardo mentre l'opposizione - Pd e 5Stelle - critica in maniera decisa il contenuto della riforma. Particolarmente dure le critiche dei consiglieri del Movimento 5  Stelle che lunedì sono stati addirittura espulsi dall'aula con l'intervento della Digos.

Il voto segue sedici giorni di discussione in Aula, comprese alcune notturne e una seduta domenicale, in cui il Pd - si legge in una nota - ha spiegato in dettaglio le proprie critiche all’attuale modello di sanità vigente in Lombardia e, soprattutto, ha illustrato la propria proposta alternativa, incentrata sull’universalismo, sul potenziamento della medicina territoriale, sulla capacità di ascoltare i bisogni di salute dei cittadini, per prevedere e programmare l’offerta e sul riequilibrio dei rapporti tra la sanità pubblica e la sanità privata.

Riforma della sanità, la parole di Moratti

Per Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, è un traguardo importante. "Ancora una volta - ha detto - ribadisco che abbiamo un solo obiettivo, migliorare la nostra sanità". "Un lungo percorso - ha specificato Moratti - che ho seguito con grande attenzione, sia nella fase preparatoria, con l'ascolto degli stakeholder e con le sedute della Terza Commissione, sia nel dibattito di questi giorni in Aula. Durante tutti questi passaggi ho potuto cogliere riflessioni approfondimenti e suggerimenti che terrò sempre ben presenti per dar seguito alle differenti indicazioni e perché nulla vada disperso".

Guardando ai contributi giunti dall'aula consiliare, la vicepresidente Moratti ha voluto ricordare come dal dibattito "esca rafforzato il ruolo dei sindaci, anche attraverso le proprie sedi di rappresentanza" e "grazie alla possibilità di esprimere pareri sugli atti programmatori. Così come - ha aggiunto - è importante sottolineare con quanta attenzione i consiglieri hanno evidenziato e affermato l'importantissimo ruolo del Terzo settore, delle Associazioni dei pazienti e dei Consultori che dovranno avere ancora più spazio". 

Fontana: la pandemia ha rafforzato la necessità di riformare

"La pandemia - ha spiegato il presidente Fontana in una nota - ha rafforzato la necessità di quel cambio di paradigma che già la 'Legge 23' aveva evidenziato e provato ad attuare, ma che a causa della carenza di risorse statali si era riusciti a realizzare in parte: passare dalla 'cura' al 'prendersi cura'".

"Con gli stanziamenti del Pnrr, poi - ha proseguito - è stato finalmente possibile il cambio di passo e la legge appena approvata ci consente di riorganizzare l'offerta sanitaria e soddisfare il bisogno di salute dei nostri cittadini. Questi ultimi due anni - ha aggiunto Fontana - hanno reso evidente che la politica dei tagli lineari degli ultimi dieci anni aveva provocato in sanità una serie di effetti negativi. La spesa sanitaria, lo ripeto, è una buona spesa, un investimento".

Le critiche del Pd. Legge che aumenta confusione

"A una legge che aumenta la confusione e non risolve i problemi ormai cronici di una macchina sanitaria troppo ingarbugliata e farraginosa, dimenticandosi dei problemi reali dei cittadini lombardi e distruggendo una storica cultura della cura autenticamente lombarda, il Pd non può che votare contro". Così il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Fabio Pizzul, nel suo intervento in Aula ha spiegato il voto contrario del suo partito.

"In questi anni - ha detto Pizzul in Aula - avete separato ciò che doveva essere unito o comunque in relazione: il sanitario e il sociosanitario, ospedale e territorio, medici di medicina generale e sistema sanitario, pubblico e privato, enti locali e strutture sanitarie, cittadini che hanno risorse e cittadini che non le hanno, territori ricchi e territori poveri (anche in sanità). Vi abbiamo raccontato la nostra idea di sanità vi site arroccati sulla vostra ideologia sanitaria rendendo ancora più grave e sbagliata la vostra scelta perché rimandate l’applicazione di molte delle cose che scrivete in questa legge alla prossima legislatura".

Il segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo dopo l’approvazione, ha spiegato come "tutte le forze di centrosinistra e il Movimento 5 Stelle hanno lavorato unite, con un obiettivo comune, e questo è un fatto significativo. Il voto del centrodestra in Aula era scontato, ma non è finita qui. Ora, con ancora più forza, il Pd sarà tra i cittadini a spiegare che cambiare si può e che non ci si deve rassegnare a una Regione guidata dal centrodestra che è ormai avviluppata nelle sue stantie logiche di potere, così distanti dai problemi e dalle richieste dei lombardi".

Soddisfatta la maggioranza

"Oggi è un giorno importante per la nostra regione: con l’approvazione da parte dell’aula, la nuova riforma della sanità entra nella fase operativa. Si tratta di una legge ambiziosa e di ampio respiro, con la quale la Lombardia si prepara ad affrontare le sfide del futuro nel migliore dei modi, guardando al mondo post pandemia". Lo ha scritto in una nota il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Lombardia, Gianluca Comazzi.

"In questi anni - ha proseguito l’azzurro - Regione Lombardia ha lavorato duramente per superare l’emergenza covid, dare impulso a una campagna vaccinale dagli esiti straordinari e approntare una riforma della sanità che punta su tre aspetti fondamentali: un sistema globale di cure ‘One Health’ che tenga conto della salute degli esseri umani, degli animali e della qualità dell’ambiente in cui noi tutti viviamo; un sano bilanciamento pubblico privato, all’insegna del principio della libertà, da parte di ogni cittadino, di scegliere il percorso di cure che ritiene più adatto a sé; un potenziamento capillare della rete sanitaria territoriale, per mettere in relazione il più piccolo comune di montagna con le strutture centrali del sistema sanitario affinché anziani, fragili e chi vive nei territori possa godere di un’attenzione costante e di un servizio ottimale, all’insegna della continuità del percorso di cure".

"Un programma ambizioso e di alto livello, realizzabile anche grazie ai fondi del Pnrr che siamo riusciti a intercettare nonostante l’ostruzionismo di qualche consigliere di opposizione. La nuova riforma sanitaria esce dall’aula e si appresta a diventare realtà: al termine di questo percorso - ha concluso Comazzi - ritengo doveroso ringraziare Letizia Moratti, che un anno fa ha accettato la delega più pesante e complessa all’interno della giunta. In pochi mesi il vice presidente Moratti ha permesso alla Lombardia di fare un enorme salto di qualità, con una campagna vaccinale dai risultati strabilianti e un nuovo assetto della sanità lombarda che caratterizzerà il futuro della nostra regione, ponendosi come esempio da seguire a livello nazionale e internazionale".

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