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Il "Grazie" della città alla Protezione Civile per la lotta al covid

Un momento di ringraziamento in Villa Reale per i volontari impegnati da oltre un anno e mezzo nella guerra contro il covid. In programma anche la presentazione di due nuovi mezzi

Un anno e mezzo di pandemia, un anno e mezzo di lavoro sul campo. A seguito dell’emergenza sanitaria, da febbraio dello scorso anno, il sistema di Protezione Civile cittadino ha impiegato in modo continuativo e professionale tutti i volontari e gli operatori per supportare la lotta alla pandemia.

E l’amministrazione comunale ha promosso una giornata per ringraziare tutti i volontari venerdì 3 settembre in Villa Reale. "Sembrava una scommessa. Nel 1998 il Comune di Monza decise di aprire il proprio ufficio di Protezione Civile e in pochi ci credevano" ha ricordato il Sindaco Dario Allevi che poi guardando al presente ha sottolineato che "oggi, a distanza di oltre vent’anni, il gruppo comunale fa parte di una rete nazionale di Protezione Civile che fa scuola nel mondo ed è all’altezza di un Paese moderno e dinamico, come ha dimostrato nella gestione della pandemia. Un “sistema” che corre con le gambe dei volontari – donne e uomini - che oggi sono 110 e costituiscono un gruppo coeso e unito dove l’impegno del singolo è indispensabile al raggiungimento del risultato della squadra. A loro, a nome della città, va il nostro infinito grazie".

Oltre ai volontari del gruppo comunale, saranno presenti quelli dell'«ANA Monza – Associazione Nazionale Alpini» (circa 50), dell'«ANPS - Associazione Nazionale della Polizia di Stato» (circa 30), di «Monza Soccorso» (una ventina) e della CRI (circa 30) per un totale di quasi 250 volontari cha fanno parte del sistema locale di Protezione Civile. Nella gestione dei centri vaccinali di Monza hanno collaborato anche diverse organizzazioni di volontariato che fanno parte del «CCV» («Comitato di Coordinamento del Volontariato») di Monza e Brianza. Visite culturali: tre percorsi.

Il "Grazie" in Villa Reale

Venerdì 3 settembre alle ore 19.15 le donne e gli uomini della Protezione Civile avranno la possibilità di partecipare a tre percorsi culturali all’interno della Reggia di Monza. Gli stessi saranno accompagnati dai volontari della Delegazione FAI di Monza – formata da 150 persone - che da sei anni collabora con il gruppo comunale. Una partnership che deriva da un accordo nazionale stipulato una quindicina di anni fa tra FAI e Protezione Civile. Alle 21, alla presenza delle autorità, saranno presentati i due nuovi mezzi della Protezione Civile, acquistati lo scorso giugno e saranno consegnate ai volontari le pergamene di ringraziamento, in un momento aperto al pubblico.

Due nuovi mezzi

Il primo è un Iveco Eurocargo 190EL25 allestito con un cassone fisso in lega di alluminio e una gru Bonfiglioli 15000 dotata di radiocomando in grado di spostare carichi di oltre 3 tonnellate e di estendersi per 11,86 metri. Il secondo mezzo è un autocarro destinato al trasporto e dotato di sponda idraulica da 1.500Kg. L’investimento complessivo, per i due mezzi, è stato di 79 mila euro. Il volontariato, un attore fondamentale e insostituibile. «In questi anni l’impegno dell’Amministrazione Comunale è stato di investire importanti risorse per fornire alla Protezione Civile nuovi strumenti per migliorare l’efficienza e la preparazione dei volontari e, di conseguenza, la sicurezza dei cittadini: non ci si può ricordare di loro solo durante le emergenze, ma è necessario un sostegno costante e duraturo, ha dichiarato l’Assessore alla Sicurezza Federico Arena. Uno dei risultati concreti è stato quello di allargare la rete delle associazioni di Protezione Civile convenzionate con il Comune, aprendo le porte alla Croce Rossa e all’Associazione Nazionale Polizia di Stato, che si sono aggiunte all’Associazione Nazionale Alpini e a Monza Soccorso all’interno del sistema, dimostrando, tramite il lavoro dei loro volontari, quanto queste realtà siano indispensabili per la città. Durante l’emergenza sanitaria ogni volontario ha messo la sua passione, energia e competenze al servizio della città, confermando con il proprio esempio che, giorno dopo giorno, si può essere utili alla propria comunità. Senza il cuore di queste donne e uomini sarebbe impossibile diffondere la cultura di protezione civile».

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