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Giovedì, 18 Aprile 2024
La storia

Sasha il bimbo malato di cancro e scappato dalle bombe salvato dai medici monzesi

Una bella storia di Natale

Un miracolo di Natale. Un miracolo al quale Sasha e i suoi familiari hanno sempre creduto spinti da un'enorme fede, e sostenuti dalla generosità dei monzesi. Ed è proprio grazie a loro se oggi Sasha dopo 9 mesi ha potuto lasciare la Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma dove è stato seguito dai medici e dagli specialisti. Adesso in viaggio verso la Germania per poter festeggiare il Natale con alcuni parenti e poi, di nuovo, a Monza per cure e terapie.

Una storia a lieto fine quella del  bambino di 7 anni arrivato a Monza a marzo, con il primo pullman della solidarietà, organizzato dalla grande squadra di benefattori messa in piedi dall'avvocato Agostino D'Antuoni. Semplici cittadini, associazioni ed enti che hanno donato non solo fondi, ma hanno aperto anche le loro case per ospitare chi stava scappando dalla guerra. Su quel primo pullman giunto a Monza l'8 marzo c'era anche Igor. "Un viaggio rischioso ma indispensabile per donare una speranza di vita a quel piccolo che nella sua terra bombardata avrebbe certamente trovato morte sicura - racconta a MonzaToday uno dei volontari che lo ha seguito -. Sul pullman, con lui, oltre ai familiari anche un medico e un infermiere che lo hanno assistito e gli hanno conmtinuamente cambiato le flebo della terapia". Poi l'arrivo a Monza. Dopo quasi 24 ore di viaggio il piccolo era stremato. La corsa all'ospedale San Gerardo e fin da subito a prendersi cura di lui i medici della Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma. 

Sono stati mesi intensi: la cura, le terapie, il sentirsi lontano da casa anche se insieme ai propri cari e circondato dall'affetto dei medici, degli infermieri e dei volontari. La paura di mamma e papà su possibili esiti negativi. Poi, nei giorni scorsi, la bella notizia. Sasha aveva sconfitto la malattia. "Sono passati quasi 10 mesi da quando ho chiesto disperatamente aiuto e preghiera - scrive la mamma di Igor sul suo profilo Facebook -.  Avevo paura  i primi giorni di cure sono stati durissimi! È tutto andato! Oggi è un giorno speciale. Oggi ci è stato detto stop alla terapia.  Oggi è il giorno in cui vogliamo ringraziarvi di cuore, ognuno di voi, ogni bambino, ogni persona che ha pregato per noi. Grazie alle vostre preghiere, abbiamo ricevuto un'enorme benedizione, essere curati nella migliore clinica d'Europa Maria Letizia Verga".

La storia di questi dieci mesi raccontata in un dolcissimo ed emozionante video dove Sasha sorride e lotta, sempre accompagnato dai medici, dagli infermieri, dai volontari. Dieci mesi fatti anche di sorrisi, di doni, di terapie. "Tutto questo ci riempie di gioia - conclude il volontario -. La gioia che siamo riusciti, tutti insieme, a salvare un bambino. Ecco che le nostre battaglie, le nostre difficoltà hanno un senso. E la gioia è che abbiano ridonato un'aspettiva di vita non solo al piccolo Sasha,  ma a decine di bimbi che a causa della guerra e dei bombardamenti sugli ospedali nom avrebbero potuto continuare a combattere contro il cancro". 

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