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Il grido di aiuto dalla Brianza: "O arrivano gli aiuti, o chiudiamo"

A lanciare l'allarme il settore della ristorazione

"Siamo a un bivio: o si aiuta il settore della ristorazione o lo si affossa definitivamente". Questo il grido d'allarme che arriva dalla Brianza. A lanciarlo è Salvatore Bongiovanni, ristoratore di Seregno, referente e delegato per la Lombardia del MIO (Movimento Impresa Ospitalità). 

Bongiovanni abbraccia così la richiesta del presidente nazionale, Paolo Bianchini. Il settore Horeca (che comprende ristoranti, bar, pizzerie, pub e cocktail bar) è in ginocchio. Secondo il Centro studi del MIO le feste di Natale e di Capodanno sono state un disastro per la categoria. 

"A Capodanno è saltato un cenone su due e Natale è andato deserto - spiega Bingiovanni -. Dietro l’angolo si prospettano migliaia di nuovi licenziamenti. Tantissime strutture saranno infatti costrette a chiudere nel primo trimestre 2022 per mancanza di 'ossigeno'. Per la terza stagione consecutiva siamo in emergenza covid, questo è un fatto. E alle misure sanitarie devono corrispondere nuove misure economiche, questo è evidente".

Gli imprenditori del settore sono molto preoccupati. Qualcuno ha già abbassato la saracinesca, altri provano a vendere, e spesso a svendere, a investitori stranieri. Da qui l'accorato appello della categoria: servono subito fondi. 

"O si aiuta il comparto Horeca o lo si affossa definitivamente, con grande giubilo delle multinazionali e della delinquenza organizzata - conclude -. Chiediamo al premier Mario Draghi un urgente scostamento di bilancio per sostenere il settore".
 

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