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"La morte di Luca è un dramma che non può lasciarci indifferenti"

La riflessione del sindaco di Lissone all'indomani della morte di Luca Blondi, secondo lavoratore morto in Brianza dall'inizio dell'anno

"La tragedia accaduta ieri pomeriggio a Lissone, in via Torricelli, scuote la nostra quotidianità. È oggi il tempo del silenzio e della riflessione.  Ieri, a Lissone, una persona ha perso la vita mentre stava svolgendo il proprio lavoro.  Era un giardiniere, aveva appena concluso la potatura di alcuni alberi in un giardino condominiale. Era ormai il tempo di rincasare nella sua Osnago quando è accaduto il drammatico incidente".

Così inizia il post di Concettina Monguzzi, sindaco di Lissone, a poche ore dall'incidente che non ha lasciato scampo a Luca Blondi, un giardiniere di 50 anni che era impegnato in un lavoro in un cantiere di Lissone. Per l'uomo, purtroppo, i soccorsi sono stati vani. Trasportato all'ospedale San Gerardo di Monza in codice rosso, poco dopo è spirato. Sulla vicenda stanno già indagando le autorità competenti, ma quell'incidente ha gettato nello sconforto non solo la comunità lecchese dove Luca viveva, ma anche quella di Lissone, e in primis il sindaco Concettina Monguzzi. 

"Una 'morte bianca' che non può lasciarci indifferenti e che deve, necessariamente, accendere ancor di più i riflettori sul mondo del lavoro, sulla sicurezza, sulla formazione - prosegue il sindaco -. La nostra città piange una morte che non può e non deve rimanere un numero. Le statistiche dicono che, ogni giorno, in Italia tre persone perdono la vita sul posto di lavoro mentre stanno svolgendo la professione per la quale hanno studiato, per la quale spesso sono stati fatti sacrifici.Ma dietro ogni numero, c'è una storia. Una storia di donne e uomini, giovani e anziani, con il loro bagaglio di sogni, speranze, emozioni, vittorie, sconfitte. Ogni morte sul lavoro è una tragedia che sconvolge le rispettive famiglie, le amicizie, le conoscenze.

Il sindaco invita la popolazione a continuare a interrogarsi sul dramma delle morti sul lavoro e a chidersi come mai anche in Brianza tanti lavoratori, ancora oggi, non tornano più a casa. "Solo ponendoci questi interrogativi affronteremo il tema degli incidenti sul posto di lavoro come un argomento che deve interessare la nostra società e la nostra quotidianità, senza ridurlo ad un elenco di numeri che spoglia ogni vittima della propria storia personale", conclude Concettina Monguzzi.

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