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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A Monza si spendono 238 euro all’anno alle slot: in calo il numero delle macchinette

In tre anni gli impianti sono scesi da 572 a 429, con un calo del 25% per effetto del regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie legate al gioco d’azzardo

La battaglia contro la ludopatia e il gioco d’azzardo a Monza sta dando i suoi frutti e, a dimostrarlo, sono i numeri. In tre anni la presenza delle macchinette in città è crollata del 25% e da 572 slot-machine si è passati a 429. A diminuire è stata anche la spesa pro-capite cioè quanto ogni monzese in media spende alle macchinette e ai videolottery. Da 823 euro a 238,33 euro. 

Per far fronte alla ludopatia e ai rischi connessi al gioco d’azzardo patologico in città il sindaco Dario Allevi poco più di un anno fa aveva firmato un’ordinanza per limitare l’orario delle sale slot che hanno così dovuto spegnere le macchinette per ben 15 ore di fila, dalle 23 alle 14. 

“Una decisione figlia del Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie legate al gioco d’azzardo, approvato dal Consiglio Comunale il 2 luglio 2018 su forte spinta del Consigliere Anna Maria Martinetti. Un percorso iniziato che, con questi primi risultati, ci conferma di essere sulla strada giusta per combattere una vera e propria piaga sociale com’è quella della ludopatia” spiega il Sindaco.

I numeri

L’applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie legate al gioco d’azzardo e del progetto “Attenti al Gap”, finalizzato alla prevenzione e repressione del gioco patologico, ha permesso di ottenere importanti risultati in soli 36 mesi.

A Monza nei bar e nelle tabaccherie sono presenti le cosiddette «AWP» («Amusement With Prizes») che accettano solo monete, mentre in locali dedicati ci sono le «videolottery» (o «VLT») che accettano anche banconote e consentono giocate e vincite più alte. A fine 2017 sul territorio della nostra città il numero complessivo di «slot» era di 572 (446 «AWP» e 126 «VLT») per una spesa pro - capite di 823 euro. Tre anni dopo la presenza delle macchinette è scesa a 429 (317 «AWP» e 112 «VLT») con una contrazione della spesa pro capite di ben 548 euro (da 823 a 238,33 euro). A Monza sono solo 7 le videolottery, mentre sono 89 i bar e le tabaccherie in cui sono installate le macchinette.

“Questi numeri sono il risultato della nostra lotta senza quartiere alle macchinette: le “slot” sono sempre meno grazie al lavoro di contrasto e di prevenzione fatto in questi anni, spiegano Dario Allevi e l’Assessore al Commercio Massimiliano Longo. In particolare sono state fissate norme rigide per l'apertura delle sale da gioco e definite le cosiddette “aree sensibili”, creando di fatto una vera e propria “no slot zone”. Un’operazione di “bonifica” resa possibile anche grazie all’impegno di alcuni esercenti che per una scelta etica hanno deciso di rinunciare ad un guadagno sicuro”. 

Controlli e multe

In due anni, nel 2018 e nel 2019, gli agenti del Nucleo Polizia Annonaria e Commerciale hanno effettuato 367 controlli contestando un centinaio di violazioni (per poco meno di 150 mila euro). Sono stati messi i sigilli a una quarantina di macchinette e, di queste, solo una decina sono state restituite. Ciò è stato reso possibile anche grazie all’adesione al progetto «SMART» («Statistiche, Monitoraggio e Analisi della Raccolta Territoriale del gioco fisico»), il sistema per il monitoraggio delle slot. Inoltre per due settimane all'anno sono stati predisposti controlli ministeriali congiunti tra Polizia Locale, Agenzia Dogane - Monopoli di Stato e Questura. Per chi non rispetta le limitazioni d’orario previste per l’accensione delle slot è prevista una sanzione amministrativa di 166 euro.

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