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Venerdì, 19 Aprile 2024
Manifestazioni e viabilità / Cazzaniga / Via Carlo Prina

A Monza arriva la sagra, divieti e strade chiuse

Le modifiche alla viabilità previste per la Sagra di San Biagio

Strade chiuse e divieti domenica 5 febbraio a Monza per la sagra di San Biagio. Per lo svolgimento della manifestazione dalle ore 5:30 alle ore 21:00 e comunque sino al termine della manifestazione, è vietata la circolazione, con l’esclusione dei mezzi di pronto soccorso e dei residenti, nelle vie:

  • Prina, nel tratto compreso tra le intersezioni Villoresi/Monte e Tognetti e M. Bianchi/ Parravicini. Nello stesso tratto è vietata anche la sosta con rimozione forzata su ambo i lati.
  • Q. Sella, nel tratto compreso tra le vie Varisco e Prina.

In via Prina sarà predisposto un passaggio opportunamente protetto per i fedeli della Parrocchia San Biagio diretti verso via Sella. Le modifiche alla circolazione sono state comunicate dal municipio. 

La sagra di San Biagio

La sagra di San Biagio a Monza è in programma per domenica 5 febbraio. Bancarelle, negozi aperti e assaggi gratuiti del tradizionale panettone di San Biagio. L'appuntamento è dalle 8 alle 19 in via Carlo Prina. "L'iniziativa è inserita tra le attività di valorizzazione delle tradizioni e di rivitalizzazione del commercio, promosse dal comune di Monza" spiegano dal municipio.

La tradizione di San Biagio

Una fetta di panettone per tenere lontani malanni, proteggere la gola e rispettare la tradizione. Il 3 febbraio è il giorno di San Biagio e in Brianza così come a Milano, è usanza mangiare un boccone del tradizionale dolce natalizio rimasto dopo le feste. Per proteggere gola e naso. San Biagio (Biagio di Sebaste) fu medico e vescovo cattolico vissuto a cavallo tra il III e il IV secolo in Asia Minore. A causa della sua fede venne imprigionato dai Romani, durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana: per punizione fu straziato con i pettini di ferro che si usano per cardare la lana. Morì decapitato. La chiesa cattolica lo ha dichiarato santo e protettore della gola riconoscendogli un «miracolo».

Secondo la tradizione, infatti salvò un giovane da una lisca che gli si era conficcata in gola: Biagio diede al ragazzo morente una grossa mollica di pane che scendendo in gola rimosse la lisca salvandolo. Il legame con Milano però è molto più moderno. E in particolare è dovuto a un frate goloso di nome Desiderio e a una massaia. Secondo la leggenda, tutto iniziò poco prima del periodo natalizio quando quest’ultima portò al frate un panettone affinché lo benedicesse. Lui, forse troppo occupato o procrastinatore, certamente molto goloso, si dimenticò del dolce per diversi giorni, salvo spiluccarlo man mano fino a non far rimanere solo l'involucro.

Quando la donna tornò era il 3 febbraio e il panettone era già finito da un bel pezzo. Ma il religioso non si perse d’animo e condusse la donna all’angolo nel quale c’era l’involucro, pronto ad accampare qualche scusa per la sua «scomparsa». Ma con grande meraviglia scoprì che il panettone era «riapparso» grosso il doppio. E così questa sovrannaturale apparizione fu attribuita a San Biagio. La tradizione contadina vuole che la mattina del 3 febbraio la famiglia faccia colazione con l’ultimo panettone superstite delle feste natalizie.

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