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Sabato, 20 Aprile 2024
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La tangenziale Nord tra le strade più pericolose d'Italia e con più incidenti

Pesante anche il bilancio dei sinistri che avvengono nel tratto brianzolo della Strada Statale 36. A dirlo Aci (Automobile Club d'Italia) in base alla mappa degli incidenti stradali del 2018

Troppi incidenti e così la tangenziale Nord, sulla base dei dati elaborati da Aci (Automobile Club Milano) è tra le strade più pericolose d'Italia. La classifica, che annovera anche il raccordo di Reggio Calabria e l'A24 Penetrazione Urbana, è stata stilata in base alla mappa degli incidenti avvenuti nel 2018. 

In particolare, la Tangenziale Nord di Milano (nel tratto in provincia di Monza si registrano 10,3 incidenti al km), la Penetrazione urbana della A24 (12,9 incidenti/km), e il raccordo di Reggio Calabria (12,5 incidenti/km) sono le strade sulle quali si verificano più incidenti, mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,3 incidenti/km. Il capoluogo lombardo ha un altro triste primato anche per quanto riguarda gli incidenti su strade extraurbane: in provincia di Milano si verificano 7,6 incidenti per km (il numero più alto di schianti è sulla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nei tratti in provincia di Monza e della Brianza, con 9,8 incidenti/km, e sulla SS131 dir – Carlo Felice in provincia di Cagliari, con 8,6 incidenti/km).

Questi dati emergono da 'Localizzazione degli incidenti stradali 2018', lo studio, realizzato dall’Aci, che ha analizzato i 37.228 incidenti (1.166 mortali), 1.344 decessi e 59.853 feriti, avvenuti su circa 55mila chilometri di strade della rete viaria principale italiana.

I dati di Aci sugli incidenti

Nel corso del 2018 - si legge in una nota di Aci - 76 incidenti su cento sono avvenuti nei centri abitati, sei in autostrada e 18 su strade extraurbane. Lo scorso anno, inoltre, in autostrada è rimasto stabile il numero di incidenti ma è aumentato il numero di morti (a causa dell’incidente del Ponte Morandi), sulle strade extraurbane invece sono aumentati gli incidenti ma è rimasto sostanzialmente stabile il numero di morti (+4% e -0,7%). Di contro, nei centri abitati sono diminuiti sia incidenti che morti (-2,7% e -4,2%), soprattutto nei piccoli centri attraversati da strade extraurbane.

In autostrada - specifica Aci - i veicoli per il trasporto delle merci - autocarro (anche leggero), autotreno o autoarticolato - sono coinvolti nel 31% degli incidenti. Il venerdì è il giorno in cui si verificano più incidenti (il 15,4%). Dalle 18 alle 20 le ore più critiche. Mentre giugno e luglio i mesi con la maggiore incidentalità (rispettivamente il 9,9% e 10,4% del totale).

Prendendo come riferimento l’anno 2010, gli incidenti sono diminuiti del 19,4%, i morti del 18,2%. Rispetto al 2017, invece, gli incidenti sono aumentati dell’1,5% (554 in più) e i decessi diminuiti dell’1,6% (22 in meno). Le autostrade urbane risultano quelle con la maggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi. Tra gli utenti maggiormente coinvolti negli incidenti i ciclisti, i centauri e i pedoni (un morto su tre fa parte di queste categorie). Mentre i veicoli a due ruote sono coinvolti nel 22% degli incidenti stradali.

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