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Storia a lieto fine

Tatiana la ragazzina ucraina malata di tumore che grazie ai medici ha una seconda vita

Era arrivata a Monza a marzo con un osteosarcoma: l'intervento e poi 12 cicli di chemioterapia l'hanno salvata

Quando Tatiana a marzo è arrivata a Monza sul primo pullman di profughi provenienti dall'Ucraina i medici erano molto pessimisti. Per quella dolcissima ragazzina c'erano ben poche speranze di sopravvivenza: quell'osteosarcoma alla gamba era molto profondo, bisognava intervenire in fretta. Poi, dopo l’intervento, avrebbe dovuto sottoporsi a numerosi cicli di chemioterapia e sperare. Oggi Tatiana è tornata a casa. Il cancro è stato sconfitto e la ragazzina tornerà in Brianza a gennaio per i controlli. 

Una bella storia di speranza quella che arriva da Monza: Tatiana, 13 anni,  era arrivata all'inizio di marzo con il primo pullman organizzato dall'avvocato monzese Agostino D'Antuoni che è riuscito a portare in Brianza oltre 200 profughi, tra cui numerosi bambini e ragazzi malati di tumore. "Quando Tatiana è stata dimessa e il medico ci ha spiegato che il tumore non c'era più e che la probabilità di sopravvivenza della ragazzina era del 90% ho pianto dalla gioia - racconta a MonzaToday il volontario monzese che l'ha accolta e seguita -. Il coronamento di mesi di lotta, preghiere, speranza e incitamento. Ma soprattutto la certezza che, malgrado la fatica nell'organizzare i pullman della speranza, malgrado le battaglie con le lentezze burocratiche la vita ha vinto. La guarigione di Tatiana ripaga di tutte le fatiche". 

La ragazzina, orfana di entrambi i genitori, era giunta a Monza insieme alla zia. "Quando i medici del San Gerardo l'hanno visitata mi hanno spiegato che la situazione era molto grave - prosegue -. Tatiana è così stata trasferita al Gaetano Pini di Milano dove i chirurghi le hanno rimosso il tumore alla gamba e le hanno messo la protesi". A quel punto è iniziato il lungo percorso chemioterapico: 12 cicli di chemioterapia in 8 mesi per sconfiggere la malattia. 

"Non sono stati mesi semplici - prosegue -. Tutt'altro. Tatiana è stata un'eroina a sopportare la chemio eseguita allo IEO. Gli effetti collaterali erano devastanti: la fatica, la stanchezza, la paura e poi lontano da casa, dai suoi fratelli e dai cugini con le immagini della guerra che continuavano ad arrivare dall'Ucraina". Il volontario non l'ha mai abbandonata, così come le meravigliose famiglie di Monza e Brianza che in questi mesi hanno aperto le porte delle loro case ai profughi scappati dalle bombe russe. Il volontario ha aiutato Tatiana ad affrontare anche i momenti più bui e tremendi della chemioterapia. "Alla fine i suoi sacrifici e il suo coraggio sono stati premiati - conclude -. Sono felice, come i medici e gli infermieri. Adesso, finalmente, ha potuto riabbracciare i suoi cari. La aspettiamo presto per i consueti controlli". 

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