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Una raccolta fondi per permettere a Julio di andare all'università

L'iniziativa della mamma del 19enne monzese con serie disabilità sensoriali. Ha superato i test, ma per frequentare c'è bisogno di un accompagnatore

Mamma Helga è pronta a tutto per aiutare Julio a realizzare il suo sogno: entrare nel mondo della moda. A Julio non mancano talento, passione e voglia di imparare. I sacrifici non lo spaventano. Tutt'altro. Ma a frenare il suo sogno è la mancanza di una persona che ogni giorno lo accompagni e lo segua durante le lezioni in Accademia.

Da qui l'idea di mamma Helga di promuovere una raccolta fondi on line per poter pagare quell'assistente che accompagnerà il suo ragazzo nel percorso di crescita e di studi. Una storia carica di amore quella che vede come protagonista Julio Bonincontro, un 19enne monzese, invalido al 100%. Julio è nato con serie disabilità sensoriali: una vista ridotta a un decimo, e problemi di udito. Sono ben 13 gli interventi chirurgici al quale il ragazzo in questi anni si è sottoposto per cercare di risolvere i suoi problemi. Una percorso di crescita non semplice: al suo fianco solo mamma Helga che lo ha cresciuto da sola, dividendosi tra la scuola media di Monza dove insegna lettere, e il suo Julio che fin da subito ha dimostrato talento e propensione per la conoscenza, soprattuto per le materie umanistiche ed espressive. 

Ha superato le selezioni ma serve un tutor

Ma i problemi arrivano adesso che, ultimata la quinta superiore, il ragazzo ha deciso di iscriversi al Naba, la Nuova accademia di belle arti di Milano, prestigioso istituto riconosciuto dal Miur dove ogni anno accedono pochissime matricole. "Julio ha sostenuto le prove di ingresso e le ha superate brillantemente - spiega mamma Helga -. Sono molto orgogliosa di lui e della valutazione che gli insegnanti gli hanno dato. Quando è arrivata la lettera che confermava il suo ingresso al Naba eravamo al settimo cielo". Un sogno, però, che rischia di infrangersi troppo presto. "Gli insegnanti hanni riconosciuto il talento e le capacità di Julio, ma per i suoi limiti sensoriali è necessario che lui venga assistito da un tutor. Va benissimo un parente, un amico, un educatore: non sono necessarie particolari competenze".

Per questo Helga ha deciso di chiedere aiuto alla rete. Lei non può permettersi di licenziarsi per affiancare Julio, e non ha parenti o amici che possono aiutarla. "La scuola è organizzata con frequenza obbligatoria, dal lunedì al venerdì - continua la mamma di Julio -. Non sono neppure nelle possibilità economiche di poter utilizzare tutto il mio stipendio per pagare il tutor di mio figlio". La legge in questo caso non va in aiuto del giovane: trattandosi di un'invalidità, il servizio sociale invalidi dimette il ragazzo perché l’Università non è prevista in un sistema in cui chi è invalido possa usufruire della Legge 68. 

"Non posso licenziarmi per accompagnare mio figlio"

"Mi trovo (anzi, io e lui ci troviamo) davanti a un bivio: da una parte la genialità e la caparbietà di chi non si ferma dinanzi a grandi limiti, dall’altro c’è una richiesta di una condizione difficile da gestire per chi ha uno stipendio statale. Purtroppo io sono sola, e fin da quando è nato Julio mi sono presa curas solo io di lui". C'è tanta commozione e orgoglio nelle parole di Helga. La soddisfazione di una mamma che ha educato il figlio secondo sani principi e che lo ha visto innamorarsi di quella scuola e di quell'educazione nella quale lei ha sempre creduto. Dall'altra il trovarsi di fronte a un bivio: negare un sogno al suo ragazzo, non per mancanza di capacità, ma per mancanza di soldi.

"Nei suoi 19 anni di vita ha subito 13 interventi per rimediare ai danni della malattia. Tuttavia la sua determinazione gli ha permesso di condurre una vita bella, all’insegna dell’educazione, del rispetto, della cultura, dei sogni da realizzare. E lui ne ha tanti. Frequentare l’università, realizzarsi nel mondo della moda è uno dei suoi sogni più belli.  Mi fa soffrire l’idea che la cultura, la libertà di pensiero, la meraviglia dell’istruzione e della conoscenza possano essere ostacolati da uno stipendio che non è sufficiente".

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