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arte e cultura / Villa Reale

C'è una villa monzese abbandonata tra i luoghi del cuore del Fai

Si tratta di Villa Mirabellino. Anche l'assessore alla Cultura invita a votare la villa all'interno del Parco

Villa Mirabellino a caccia di voti per entrare a pieno titolo nel progetto "Luoghi del cuore" del Fai (Fondo ambiente italiano). E tra i supporter che sostengono la sua candidatura anche Arianna Bettin, assessore alla Cultura di Monza, che sui social invita a votare il gioiello monzese.  "La splendida villa, oggi del demanio, è uno dei luoghi nel Parco che nei prossimi anni bisognerà valorizzare - spiega Bettin sul suo profilo Facebook -. Accedere ai fondi Fai sarebbe un primo passo concreto per la sua acquisizione e per riaprirne finalmente le porte alla cittadinanza. Bastano davvero pochi secondi per firmare: pochi secondi a fronte di un contributo importante per tutta la città. E dopo aver firmato? Ovviamente, diffondete il più possibile l'iniziativa: ogni firma è preziosa! E non dimenticate di farci sapere che cosa vorreste vedere al suo interno". Questo il link per sostenere la candidatura di Villa Mirabellino che attulamente si trova in 64esima posizione nell'iniziativa promossa dal Fai.

La storia di Villa Mirabellino

Villa Mirabellino edificata nel 1776 dall'architetto Giulio Galliori su committenza del cardinale Angelo Maria Durini per alloggiarvi gli invitati al suo cenacolo letterario. La villa era utilizzata anche per delle semplici cene nelle serate estive, in cui il Cardinale amava conversare con gli amici. Il Cardinale possedeva già una villa, Villa Mirabello, ma decise di costruirne una più piccola, da qui il nome "Mirabellino" come "dépendance". Le due ville infatti si trovano una di fronte all'altra, collegate da un viale alberato. Nel 1805 le due proprietà dei conti Durini, Villa Mirabello e Villa Mirabellino furono espropriate dal governo francese, che aveva deciso di dotare la Villa Reale di Monza di un vasto parco sullo stile del Castello di Versailles. Nello stesso anno si stabiliva nella Villa Reale di Monza il viceré Eugenio Beauharnais con la moglie Augusta Amalia di Wittelsbach che s'innamorò di entrambe le ville, ma in particolar modo del Mirabellino che le ricordava la residenza di campagna presso Monaco dove era cresciuta. Eugenio donò il Mirabellino alla moglie dopo averlo ristrutturato all'interno e averlo dotato di un gazebo e giochi per bambini. La Villa venne rinominata "Villa Augusta", in onore della viceregina che vi soggiornava frequentemente. La Villa sorge sul declivio che fronteggia la più antica Villa Mirabello. I due edifici sono collegati tra loro con un viale di carpini. L'architetto Giulio Galliori costruì la nuova villa speculare alla prima, con le ali della U in direzione opposta, su modello del Belvedere inferiore e superiore di Vienna. La facciata era dotata in origine di una scalinata semicircolare ora scomparsa. Si possono ancora ammirare il pronao leggermente sporgente, incorniciato da due pilastri laterali e due colonne doriche centrali, che si protende su un terrazzo a balcone. Il pronao costituiva, in origine un portico poi chiuso. Rimangono la volta a crociera, affrescata con motivi floreali e geometrici. Sulla testata dell'ala settentrionale, un portale segnala l'ingresso alla cappella gentilizia dei Durini ormai scomparsa. La Villa Mirabellino è stata sede, nei primissimi anni '50 del XX secolo, di una scuola elementare pubblica. Il cortile della ricreazione, si affacciava sull'allora fiorente ippodromo di Monza. Oggi, purtroppo, è in stato di degrado.

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