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Alimentazione

Tutte le fake news sulla dieta vegana

I falsi miti che circolano sul veganesimo (e tutte le informazioni su questo stile di vita)

Novembre è il World Vegan Month, il mese del veganesimo. Di cosa parliamo? Di uno stile di vita basato per intero su risorse che non provengono dal mondo animale. Non si tratta solo di eliminare dalla propria alimentazione carne, pesce e tutto quanto derivi dagli animali (dai latticini alle uova), ma di un vero e proprio approccio alla vita che prevede l'acquisto e l'utilizzo di prodotti vegan: indumenti, prodotti beauty, arredamenti.

Tuttavia, le fake news sulla dieta vegana sono molto. Ecco le più diffuse.

Un po' di dati

Sono sempre di più le persone che, oggi, scelgono di abbracciare uno stile di vita vegano per via della crescente consapevolezza sulle condizioni degli animali e dell'ambiente. L'ultimo rapporto Eurispes parla di un 2,4% degli italiani che ha eliminato dalla tavola tutti i derivati animali. Il 23,1% di loro ha dichiarato di farlo per ragioni ambientali e per salvaguardare il pianeta e le sue risorse, il 21,3% per motivi di salute e il 20,7% per amore degli animali.

Dieta vegana, i vantaggi

Meno acqua consumata, meno gas serra e meno terre fertili: l'alimentazione plant-based fa bene anche (e soprattutto) all'ambiente. Nutrire, allevare e smaltire le deiezioni degli animali per ottenere carne e derivati richiede molta acqua e l'impiego di molte terre fertili. Un aspetto importante, se si pensa che il 43% delle terre emerse (esclusi ghiacciai e deserti) viene impiegato per l’agricoltura intensiva e l’allevamento di animali per la produzione di cibo. Da solo, questo 43% è responsabile del 31% delle emissioni di gas serra. Tuttavia, sembra non valerne la pena: i cibi così prodotti apportano il 37% di proteine e il 18% di calorie giornaliere, che potrebbero assunte coi vegetali risparmiando risorse.

Le fake news sul veganesimo

I vegani soffrono di carenze proteiche

Non è vero: l’alimentazione vegana fornisce un apporto proteico sufficiente all’organismo. Tutti gli aminoacidi, anche quelli essenziali, provengono infatti dal mondo vegetale. Non conta dunque la percentuale di amminoacidi essenziali nel singolo alimento vegetale: a contare sono quelli contenuti in totale nella dieta giornaliera.

I vegani hanno bisogno di assumere tantissimi integratori alimentari

L'unico integratore che un vegano deve assumere, rispetto a chi mangia carne e derivati, è la vitamna B12 (una vitamina di produzione batterica che si trova sia nel terreno sia nello stomaco di alcuni ruminanti). Di tale vitamina necessitano anche i vegetariani, i flextiariani e spesso anche chi consuma carne regolarmente, per mancato assorbimento o insufficiente apporto.

Il nostro organismo assorbe meglio il ferro animale

Il ferro animale si assorbe in percentuale leggermente maggiore, ma senza possibilità di inibirne l’entrata quando invece se ne ha già in eccesso nei depositi (un eccesso di ferro favorisce l'infiammazione). L’assorbimento del ferro vegetale avviene invece in modo da mantenerne uno stato nutrizionale più che sufficiente, senza pericolo di eccedere.

Senza latticini non si assume abbastanza calcio

Minerale del suolo, il calcio si trova in alcuni vegetali: è da lì che le mucche lo prendono. Ecco dunque che consumando verdure a foglia verde, ma anche soia e derivati, crucifere, sesamo e mandorle, se ne assume a sufficienza. Inoltre, quasi tutte le bevande e gli yogurt vegetali sono addizionati col calcio.

Troppi carboidrati fanno ingrassare

La dieta vegana ha una densità calorica molto bassa, accompagnata ad un elevato potere saziante degli alimenti privilegiati: è dunque uno stile alimentare perfetto per chi desidera mantenere il peso o deve intraprendere un percorso volto al dimagrimento.

Il veganesimo è costoso e prevede troppi alimenti esotici

Frutta, verdure, cereali e frutta secca e semi oleosi dovrebbero essere presenti anche in una dieta onnivora. La dieta vegana differisce invece per la fonte proteica utilizzata, e i legumi costano meno della carne. Gli alimenti esotici, poi, non sono indispensabili: all'olio di avocado si può sostituire l'olio d'oliva, alla quinoa il riso, agli anacardi le mandorle siciliane.

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