L'industria 4.0 rappresenta la quarta rivoluzione industriale.

Nonostante non esista ancora una sua definizione universale, appare evidente che si tratto di un processo che porterà ad una produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa grazie all'impiego delle nuove tecnologie.

Nel caso del distretto brianzolo, non si tratta solo di un'opportunità per il rilancio del manufatturiero ma di una vera e propria ultima chiamata.

Questo è il messaggio che trapela dall'ultimo convegno sul tema di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza: la strada per il rilancio delle imprese manufatturiere lombarde passa necessariamente dalla digitalizzazione dei processi produttivi.

Nel settore manifatturiero l'Italia occupa la seconda posizione in Europa per valore aggiunto e la quinta al mondo per surplus commerciale: tuttavia il trend non è positivo e deve essere invertito.

Dal 2000 ad oggi, l'incidenza della manifattura sul Pil dell'Italia ha perso circa il 20%: la causa è rinvenibile nella scarsa capacità del settore di aprirsi al progresso tecnologico.

In tal senso il Piano Industria 4.0 costituisce l'ultima possibilità per fermare la deindustrializzazione italiana e rilanciare produttività ed occupazione: già altre realtà come McKinsey hanno colto l'importanza dell'Industria 4.0 investendo in progetti di fabbricazione digitale. 

Questo significa massima concentrazione sull'adozione delle nuove tecnologie come stampa 3d, IoT e M2M ma soprattutto formazione delle risorse umane grazie a progetti che trasferiscano competenze ai giovani in favore della diffusione delle skill 4.0.

In ogni caso, è emerso come sia indispensabile un supporto concreto alle imprese che vogliono percorrere la strada dell'Industria 4.0.

Per farlo, Assolombarda punta alla costituzione di un Leadership Council di livello territoriale e regionale costituito da rappresentanti del sistema imprenditoriale e da attori pubblici al fine di indirizzare e allineare gli interventi a favore dell'Industria 4.0.

Le caratteristiche del territorio brianzolo e lombardo richiedono che la nuova politica industriale sia a dimensione regionale.