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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Come utilizzare l'acqua di riso per pulire casa

Una "ricetta della nonna" efficacissima per rimuovere le incrostazioni: ecco come si prepara l'acqua di riso e contro quali macchie utilizzarla

Avreste mai pensato all'acqua di cottura del riso come ad un... detergente? Ebbene sì: pare funzioni per davvero.

Quando bollite il riso, magari per preparare un bel riso alla cantonese o al pollo con il curry, conservate l'acqua in cui lo avete cotto: ha sorprendenti proprietà. O, ancora meglio, prima di cuocere il vostro riso (o il vostro risotto) sciacquatelo sotto l'acqua corrente, raccogliendo quest'ultima in una bacinella: l'amido rilasciato, per pulire, è preziosissimo. Il motivo è presto detto: l'acqua di riso ha un PH intorno al 6, mentre olio e grassi - alcalini - hanno PH 8. Ecco dunque che, rimuovere sporco e incrostazioni, grazie a questo sgrassante naturale sarà semplicissimo.

Quali sono le macchie che meglio si prestano ad essere rimosse? Sicuramente le macchie di ruggine, e poi il calcare presente sulle pareti della doccia. Ma in genere tutto quello che si pulisce con l'aceto e il bicarbonato. Con un'accortezza: meglio non utilizzare l'acqua del riso su superfici facilmente danneggiabili come la pietra al naturale. 

C'è però un modo per rendere tale detergente ancor più efficace, ed è una sorta di "ricetta della nonna": basta mescolare una tazza di riso crudo (preferendo il riso bianco a grana corta o lunga, più ricco di amido) e due d'acqua, agitando il mix sino a quando non si otterrà la colorazione del latte. A quel punto, con un colino si andrà a rimuovere il riso conservando solamente il liquido (che in frigorifero dura una settimana). Semplice, no?

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