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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ristrutturare

Casa antisismica: come realizzarla e con quali agevolazioni

Rinnovato per il 2022, il Sismabonus consente di risparmiare sulla messa in sicurezza della propria abitazione

La scossa di terremoto registrata in Lombardia sabato 18 dicembre ha riacceso i riflettori sulla necessità d'avere una casa antisismica.

Una casa, oltre che confortevole, deve essere infatti sicura. E, specialmente se è un po' datata, richiede lavori di manutenzione volti a migliorarne l’efficienza e la messa in sicurezza. Tra questi, il più importante è senza dubbio l’adeguamento antisismico.

Molti edifici di vecchia costruzione non sono stati progettati per sopportare un terremoto. Inoltre, un edificio antisismico ha un valore più elevato sul mercato immobiliare.

Una casa antisismica è una casa che, in caso di terremoto, assorbe le scosse senza subire danni. Per raggiungere tale obiettivo è possibile usufruire degli appositi bonus.

Quali sono le aree a rischio sismico?

Anche se è impossibile che una casa sia al 100% antisismica, esistono soluzioni per rendere più sicure le strutture in base all’area geografica in cui si trovano.

La classificazione sismica del territorio si basa su quattro zone:

  • Zona 1 - intensità sismica alta: possono verificarsi forti terremoti
  • Zona 2 - intensità sismica media: potrebbero esserci terremoti abbastanza forti
  • Zona 3 - intensità sismica bassa: i territori appartenenti a questa classe possono essere soggetti a scosse modeste
  • Zona 4 - intensità sismica molto bassa: le possibilità di avere danni sismici è bassa

Per stabilire gli adeguamenti da realizzare sull’edificio e considerarlo antisismico, è importante considerare il rischio della zona. Secondo le linee guida previste dal DM n.58 del 28/02/2017, viene attribuita una Classe di Rischio Sismico (in cui vengono considerati sia la sicurezza che gli aspetti economici) caratterizzata da 8 livelli: dalla A+, la meno rischiosa, alla G, la più pericolosa.

I comuni della Lombardia in zona sismica 2 sono 57, in zona sismica 3 sono 1027 e in zona sismica 4 sono 446. Monza è in zona sismica 3.

Come rendere la casa antisismica

Gli edifici presenti sul territorio italiano sono di norma in grado di resistere alle sollecitazioni verticali, mentre non sono in grado di sopportare quelle orizzontali.

Le tipologie di intervento dipendono dalla zona e dallo stato di conservazione dell’immobile. Gli interventi più importanti sono:

  • i tiranti: vengono inseriti e ancorati sui muri appositi “cavi” che aumentano la resistenza delle pareti
  • l'intonaco strutturale armato: si realizza una parete cementizia armata con una rete metallica che ha come scopo quello di rinforzare e consolidare la struttura muraria
  • gli isolatori sismici: simili a cuscinetti, vengono inseriti all’interno dei pilastri per ammortizzare il movimento generato dal terremoto e garantire una certa libertà di movimento sul piano orizzontale
  • i cordoli di sicurezza sui solai: lungo tutto il solaio viene inserito un cordolo per collegarlo alla muratura
  • la cucitura con nastri metallici pretesi: il sistema crea una specie di reticolo per “ingabbiare” i muri, coi nastri in acciaio inox disposti in orizzontale, verticale e diagonale per rafforzare la struttura

Come funziona il Sismabonus

I lavori di adeguamento antisismico possono risultare molto costosi, ma per realizzarli senza spendere una fortuna è possibile approfittare del Sismabonus riconfermato anche nel 2022.

Introdotto dalla Legge di Bilancio 2018, il Sismabonus interessa gli interventi di ristrutturazione degli immobili situati nelle zone sismiche ad alto e a minor rischio, sia ad uso abitativo che destinati ad attività produttive. Tra le spese ammesse rientrano anche quelle per la classificazione e la verifica sismica degli immobili. 

La detrazione viene calcolata su un ammontare di 96 mila euro per unità immobiliare e viene restituita in 5 quote annuali di pari importo. L’agevolazione base è del 50%, ma può aumentare:

  • se gli interventi riducono il rischio e si passa ad una classe di rischio inferiore, la detrazione può arrivare al 70% delle spese sostenute e al 75% se gli interventi riguardano le parti comuni di edifici condominiali
  • se dall’intervento si ottiene il passaggio a due classi di rischio inferiori, la detrazione è dell’80% delle spese sostenute e dell’85% se gli interventi riguardano le parti comuni di edifici condominiali

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