Perché la bolletta elettrica aumenterà del 40%
La bolletta elettrica, dall'1 ottobre, sarà decisamente più elevata. Ecco quali sono i motivi e quali le soluzioni che il governo sta valutando
Dall'1 ottobre, la bolletta elettrica aumenterà del 40%. Sta dunque per arrivare la stangata che nessuno si aspettava, nei giorni scorsi annunciata dal Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Il motivo? Il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, e di seguito aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta.
Nel terzo trimestre del 2021 il costo dell'elettricità era già aumentato del 9,9% e quello del gas del 15,3%. Ma, secondo il Ministro, questo nuovo rialzo non si può evitare (sebbene il governo si sia detto impegnato nella mitigazione dei costi delle bollette).
E i colleghi in parlamento? Tutti stanno cercando soluzioni, alternative e proposte per risparmiare. Dal centrosinistra l’idea che arriva è quella di seguire l’esempio spagnolo. Sanchez, dopo l’aumento delle tariffe, ha abbassato temporaneamente l’Iva sull’elettricità dal 21% al 10%. E ha ridotto dal 5,1% allo 0,5% la tassa sull'energia elettrica.
Il segretario del Pd Enrico Letta si aspetta l’intervento del governo per ridurre una tantum gli oneri di sistema. Antonio Misiani prende ad esempio la Germania, dove i costi salgono ma la fornitura è regolamentata ad un prezzo fisso per uno o due anni. La Francia invece sa non far pesare sui consumatori gli aumenti. Come? Con una tariffa fissa da parte del gigante EDF, quasi tutto di proprietà statale, che viene regolata ogni anno.
Il M5s punta tutto sulla sostenibilità che deve subire un’accelerazione immediata per contrastare i rincari, mentre Forza Italia propone di togliere del tutto l'Iva dalle bollette di luce e gas. Matteo Salvini, con la Lega, solleva l’idea di riavviare studi sul moderno nucleare (prendendo ad esempio la Russia), sicuro e pulito.
Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, punta il dito sulla necessità di avere un progetto nazionale e un’idea di sviluppo più precisa. Oltre che ragionare sul fatto che le grandi imprese d’energia come Enel, Eni, Snam e Terna sono tutte private e nessuna pubblica.
WWF, Greenpeace e Legambiente hanno emesso infine un comunicato congiunto per chiedere di insistere sulla transazione energetica e favorire il passaggio diretto alle rinnovabili. Stessa idea l'Anev, l'associazione delle aziende dell'eolico, che sottolinea l’importanza del processo di transizione ecologica al più presto.