Tredicenne violentata per anni dal branco, tra gli indagati anche un poliziotto di Monza

L'indagine sulla tredicenne di Melito violentata dal branco si allarga anche a Monza. Dopo gli arresti di inizio settembre per violenza sessuale di gruppo aggravata che hanno fatto scattare le manette per otto giovani di Melito Porto Salvo, in Calabria, che per due anni, insieme a un rampollo di una famiglia mafiosa del paese, avrebbero abusato di una ragazzina 13enne, tra gli indagati dell'inchiesta "Ricatto"della Procura di Reggio Calabria spunta anche il nome di Antonino. S., 25 anni, agente della Polizia di Stato in servizio da un anno al commissariato di Monza, fratello di uno degli arrestati.

Anche il poliziotto, secondo quanto rivelato da Il Fatto Quotidiano, avrebbe avuto un rapporto sessuale consenziente con la ragazzina ("non faceva parte del ricatto" ha fatto mettere lei, Ndr) e ora è accusato di violenza sessuale. Sulla figura di Antonino S. poi potrebbe profilarsi anche l'accusa di favoreggiamento perchè, in un'intercettazione telefonica presente tra le carte dell'inchiesta, il poliziotto avrebbe conversato con il fratello in vista di un possibile interrogatorio e l'agente gli avrebbe suggerito di tacere di fronte agli inquirenti e di far mettere a verbale che non ricordava nulla. Che cosa non si dovesse ricordare, al telefono, i due fratelli non lo dicono ma è evidente che, se l'argomento era così chiaro da non dover nemmeno essere menzionato, gli abusi erano noti a entrambi e anche il poliziotto era a conoscenza degli orrori che la ragazzina stava subendo.

Dal commissariato di Polizia di Stato di Monza non arrivano molte parole per commentare i fatti e si attende che la giustizia faccia il suo corso: intanto nei confronti di A. S., in servizio da un anno nel capoluogo brianzolo, verrà avviato dalla Questura di Milano l'iter per un provvedimento disciplinare.