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Credono di essere fotografati, cittadini aggrediscono un cittadino monzese e lo spintonano

Lunedì nel tardo pomeriggio in stazione è intervenuta la polizia locale: un agente ha cercato di dividere le parti

Tensione alta in stazione lunedì nel tardo pomeriggio quando un agente della polizia locale, impegnato in un giro di controllo nell'area, si è ritrovato accerchiato da una ventina di cittadini stranieri che tentavano di strappare dalle mani di un cittadino monzese di 49 anni il telefono con cui credevano che l'uomo avesse appena scattato alcune fotografie che ritraevano anche il gruppo di extracomunitari.

Indispettiti dagli scatti che pensavano il 49enne avesse effettuato senza alcuna autorizzazione,i cittadini stranieri presenti in piazza Castello hanno iniziato a inveire contro di lui e poi ad aggredirlo non solo verbalmente, spintonandolo e venendo alle mani. Per dividere i contenenti è intervenuto un agente della polizia locale che si è trovato sul posto durante un giro di controllo nell'area. 

L'addetto ha cercato di separare le parti e di capire che cosa fosse successo. In supporto presto è arrivata una pattuglia della polizia locale seguita dai carabinieri e dalla polizia di Stato. Quando le forze dell'ordine sono giunte sul posto però il gruppo di stranieri si era già allontanato. 

Secondo quanto ricotruito dalla polizia locale attraverso le testimonianze dei presenti, a innescare la discussione presto degenerata in una aggressione è stato il telefono cellulare che il 49enne teneva in mano e con il quale stava navigando su alcuni profili social. Il gruppetto intento a stazionare nei pressi della stazione però ha pensato erronemanete che l'uomo avessa scattato delle fotografie e ha tentato con ogni mezzo di strappare il telefono dalle mani dell'uomo. 

Solo l'arrivo delle forze dell'ordine ha evitato che la situazione potesse ulteriormente degenerare.

"Voglio precisare che non ho scattato alcuna fotografia ma che, come mi capita ogni sera da anni, ero semplicemente "sbarcato" dal carrozzone che giornalmente da Milano mi riporta nella mia città. Come tutte le mattine e tutte le sere mi reco in stazione con mia moglie perché entrambe lavoriamo a Milano e, parcheggiando la macchina nei pressi del "Binario 7" ci aspettiamo la sera per prendere insieme l'auto e tornare a casa. Ieri purtroppo, uno degli innumerevoli ritardi di Trenord, mi ha costretto a trascorrere alcune decine di minuti in attesa dell'arrivo di mia moglie. Visto il clima di assoluta insicurezza mi ero tenuto un po' distante sul marciapiede verso il teatro Binario 7, purtroppo però esposto al sole. Ho proditoriamente commesso l'errore di avvicinarmi al gruppetto di migranti in quanto il posto era al riparo dal sole ed inoltre era presente una volante della Polizia Locale" ha raccontato il 49enne coinvolto nell'episodio a MonzaToday, volendo precisare la dinamica dell'accaduto. 

"Per ingannare l'attesa ero al cellulare tra Facebook e Whatsapp come credo sia ancora lecito fare, i miei gesti sono stati scambiati per lo scatto di fotografie. Ad un certo punto uno dei migranti visibilmente alterato mi si è avvicinato urlando che stavo facendo delle fotografie e di consegnargli il cellulare. Mi sono ovviamente rifiutato anche se ho rivolto lo schermo verso di lui per fargli vedere che ero su fb ma e non sulla fotocamera" ha spiegato. 

"Il clima in quel piazzale è di paura, i pendolari passano velocemente per evitare incontri inopportuni, se ti fermi rischi le richieste più diverse o di offendere qualcuno se rifiuti una sigaretta o se semplicemente ti fermi troppo e sei al cellulare" ha concluso.

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