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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ritorno a Monza degli arredi storici della Villa, consiglio regionale approva mozione

Nella mozione, su richiesta del consigliere Pd Luigi Ponti, è stato aggiunto il punto relativo allo sviluppo di "un progetto di valorizzazione museale della Villa Reale di Monza atto ad accogliere mostre o riallestimenti di ambienti di pregio dedicati agli arredi che in varie epoche hanno costituito il compendio della Villa"

Riportare a Monza, in Villa Reale, gli arredi storici conservati in luoghi istituzionali di cui è nota l'ubicazione. E rilanciare così la rinascita della Reggia che recentemente, con l'interruzione del contratto di gestione con il concessionario privato, è tornata un bene pubblico. 

VIDEO | La Villa Reale oggi: "Qui pioveva dentro"

E' stata approvata in consiglio regionale la mozione 469, con primo firmatario il consigliere leghista Alessandro Corbetta, che impegna il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e la giunta regionale al recupero degli arredi della Villa Reale di Monza. Il testo - approvato con 63 voti favorevoli - chiede di "attivarsi con la Presidenza della Repubblica affinché gli arredi originali della Villa, attualmente collocati presso il Quirinale, vengano trasferiti nuovamente presso il capoluogo brianzolo, al fine di poter continuare l'opera di recupero iniziata negli anni scorsi e restituire finalmente alla Villa Reale gli antichi fasti" e di "attivarsi altresì con la Presidenza della Camera dei deputati affinché gli arredi reali oggi custoditi presso il Palazzo Montecitorio vengano resi alla Villa Reale di Monza".

La mozione chiede anche al presidente e alla giunta "di farsi parte attiva con il governo e il Ministero competente al fine di conoscere l'esito della ricognizione di cui alla risposta del 2015 del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo e, in conseguenza, avviare un processo di restituzione del mobilio reale di cui è nota l'ubicazione". Durante la discussione in aula, il consigliere del Pd, Luigi Ponti, ha aggiunto un punto agli impegni della mozione, che chiede "al Consorzio di sviluppare un progetto di valorizzazione museale della Villa Reale di Monza atto ad accogliere mostre o riallestimenti di ambienti di pregio dedicati agli arredi che in varie epoche hanno costituito il compendio della Villa".

Riportare a Monza gli arredi? La missione è impossibile

“Riportare a Monza gli arredi della Villa Reale di Monza è una missione pressoché impossibile. Almeno da un punto di vista tecnico. Gli arredi della Villa Reale che si trovano al Quirinale sono stati trasferiti da Monza dal re Vittorio Emanuele III  con precisa volontà di salvarli a pochi mesi dall’emissione del decreto dell'ottobre 1919, con il quale il patrimonio presente nelle regge italiane, non solo quella monzese, sarebbero passati dalla Real Casa Savoia direttamente al demanio dello Stato. Oggetti e arredi che oggi sono presenti nelle sedi di rappresentanza in Italia e all’estero. Poi, naturalmente, da un punto di vista politico tutto è possibile”. A parlare, in una recente intervista pubblicata da MonzaToday, è stata Marina Rosa, a lungo direttore della Sopraintendenza per i Beni ambientali e architettonici di Milano, già direttore della Villa Reale di Monza di cui conosce approfonditamente la storia. 

A breve presenterà la pubblicazione di uno studio di ricognizione e di catalogazione degli arredi e degli oggetti presenti in Villa Reale e attualmente dislocati al Quirinale e nelle altre sedi istituzionali. Una dovuta precisazione che arriva dopo la mozione presentata al Pirellone dal consigliere del Carroccio Alessandro Corbetta. Il giovane politico brianzolo chiedeva a Roma la restituzione degli arredi storici della Villa Reale. Richiesta che già in passato era stata avanzata dal monzese Ettore Radice:  prima dai banchi del Consiglio comunale di Monza durante la Giunta Faglia, poi attraverso una lettera inviata all’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Richieste alle quali  non seguirono mai risposte concrete.

“Il Quirinale è arredato con i mobili provenienti da tutte le regge italiane – precisa Marina Rosa -. La Real Casa aveva dato preciso mandato di scegliere gli arredi da trasferire al Quirinale. Alcuni pezzi particolarmente interessanti dal punto di vista storico e artistico sono stati inviati al Quirinale nell’estate del 1919, pochi mesi prima del decreto”. Una precisa volontà del re che in questo modo ha voluto preservare alcuni arredi dalla dispersione, come sarebbe poi accaduto per gli altri finiti nelle sede istituzionali in Italia e all’estero. “A mio parere, da un punto di vista storico scientifico, non è pensabile che vengano restituiti gli arredi presenti ormai da oltre cent’anni al Quirinale proprio perché si tratta di una precisa scelta della Real Casa. Oltre a far parte, ormai, dell’arredo. Magari si potrebbe chiedere la simbolica restituzione di un complemento”. Ma per l’architetto Rosa è altrettanto difficile intraprendere la strada della richiesta della restituzione dei pezzi e complementi di arredo della Villa Reale presenti nelle ambasciate, nei ministeri e nelle prefetture. “Sarebbe un iter molto complicato anche perché questi elementi ormai sono storicizzati all’interno delle sedi istituzionali”.

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