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Cronaca

Vendeva la droga sequestrata dai suoi uomini agli spacciatori: arrestato maresciallo

Raimondo Manelli era al comando del Nucleo dell'Aliquota Radiomobile della compagnia di Cassano d'Adda. L'indagine è stata condotta dal Nucleo Investigativo di Monza

Alimentava il giro criminale che lui stesso, in nome della divisa che indossava, avrebbe dovuto combattere. Così, con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio, peculato, falso e corruzione è finito in manette giovedì sera Raimondo Manelli, comandante dell'aliquota del Nucleo Radiomobile della compagnia di Cassano d'Adda, arrestato dai suoi stessi colleghi.

Ha ceduto pochi grammi di cocaina ad un gruppo di pusher in cambio di soldi e favori e, dopo un'indagine tecnica e veloce, è arrivata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Milano. Il sospetto che Manelli non fosse proprio fedele all'Arma, si è insinuato nel mese di novembre 2016. Gli accertamenti degli uomini del Nucleo investigativo di Monza - e della Compagnia di Cassano - hanno consentito di portare alla luce uno specifico episodio.

Manelli, anziché portare la droga sequestrata all'inceneritore, la 'vendeva' ad un gruppo di tre spacciatori: due marocchini di cinquanta e quarantaquattro anni, e un'italiano di trentaquattro. L'episodio è stato sufficiente per far scattare le manette.

Adesso si cercherà di capire da quanto tempo il maresciallo, che precedentemente era al comando dei carabinieri della stazione di Stezzano (Bergamo), cedeva alla 'malavita' parte della droga sequestrata dai suoi. Ora è stato trasferito al carcere di San Vittore.

 E' accusato di detenzione ai fini di spaccio, peculato, falso e corruzione.

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