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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Il 15enne arrestato, da innocente, per una rapina: quel giorno era a scuola (e aveva preso una nota)

La storia di un 15enne rimasto sei giorni in carcere, ma da innocente

Nel documento che lo aveva mandato in carcere c'era scritto, nero su bianco, che sussisteva il "concreto e attuale pericolo" che lui e gli altri commettessero "delitti della stessa specie". Nel nuovo documento, quello che gli ha ridato la libertà, c'è scritto, sempre nero su bianco, che le prove prodotte dall'avvocato "inficiano gravemente" il "quadro inidiziario". Eppure, in quei sei giorni necessari per trasformare l'ordinanza di custodia cautelare in un'ordinanza di scarcerazione, lui è rimasto dietro le sbarre. 

Lui è un ragazzino di 15 anni, nato a Cernusco ma residente a Pioltello, finito al Beccaria lo scorso 25 novembre perché accusato di rapina in concorso e diventato, suo malgrado, protagonista di un incredibile caso di malagiustizia. 

I guai per lui sono iniziati proprio venerdì mattina, quando i carabinieri sono andati ad arrestarlo su ordine del Gip del tribunale dei minorenni di Milano. Il giudice, accettando la ricostruzione del pm, ha ritenuto il 15enne e due 14enni, uno di Pioltello e uno di Bussero, i responsabili di un blitz messo a segno il 15 novembre mattina sul treno S524530 partito da Cassano d'Adda e diretto a Varese. Lì, un 19enne era stato aggredito da cinque persone - anche se una di loro non aveva preso materialmente parte al blitz - che gli avevano puntato un coltello alla gola e gli avevano portato via 15 euro in contanti, le carte di credito, un iPhone 7, un caricabatterie e un preservativo. 

Poco più di un'ora dopo, i militari avevano arrestato in flagranza un 18enne, cittadino egiziano, che era stato trovato in possesso del bottino e della lama utilizzata per la rapina. Le indagini erano però proseguite per identificare tutti i baby banditi e, anche grazie al riconoscimento fotografico della vittima, era arrivata l'ordinanza che aveva mandato in carcere gli altri sospettati, tra cui il 15enne, identificato senza ombra di dubbio dal rapinato.

Però, c'è un però. Il legale del ragazzino, l'avvocato Elena Scarabelli del foro di Milano, ha infatti dimostrato - tra l'altro senza troppa fatica - che la mattina della rapina il giovane era a scuola, un istituto superiore di Cernusco. E se non bastasse la "certificazione" dal registro elettronico, in aiuto del 15enne paradossalmente è arrivata una nota di demerito presa proprio quella mattina. Un doppio "segnale" della sua evidente presenza in classe.

Così, lunedì, all'interrogatorio di garanzia, l'avvocato ha presentato le prove e ha richiesto la scarcerazione del ragazzo, arrivata oggi con un'ordinanza firmata dalla stessa Gip. Per lui si sono quindi riaperte le porte del carcere, ma verso la libertà. Il giovane al momento resta coinvolto nel procedimento, ma appare più che verosimile che la sua posizione sarà archiviata. A quel punto il suo avvocato potrebbe formalizzare una richiesta di indennizzo per l'ingiusta detenzione. Per quei sei giorni passati in cella, dal 25 al 30 novembre, da innocente. 

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