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Giovedì, 25 Aprile 2024
Appalti e corruzione

Appalti truccati, arrestati 4 dipendenti pubblici e 3 aziende sequestrate

Indagate 12 persone tra cui i dipendenti di enti e comuni della Brianza e del Milanese

Un imprenditore brianzolo, amministratore di tre società attive nel settore dei servizi di pulizia e manutenzione di aree verdi, e quattro dipendenti pubblici sono finiti ai domiciliari arrestati dalla guardia di finanza nell'ambito di una indagine che ha portato alla luce un presunto giro di appalti truccati e corruzione.

Tra le accuse di cui, a vario titolo gli indagati dovranno rispondere, c'è anche quella di turbativa d'asta. I dipendenti pubblici indagati - residenti tra la Brianza e Milano - risultano impiegati presso la provincia di Monza, Brianzacque (soggetto indagato a piede libero) e i comuni di Desio, Biassono e Pessano con Bornago. L'indagine, corrodinata dalla procura di Monza, ha portato alla luce un presunto giro di appalti truccati con assegnazioni di servizi in cambio di denaro e utilità. Le fiamme gialle brianzole hanno sequestrato tre aziende insieme a beni e disponibilità finanziarie per oltre 260mila euro.

L'indagine sugli appalti truccati

Le indagini hanno preso il via nel dicembre del 2019 dopo un esposto presentato da un amministratore pubblico locale. E in seguito alla segnalazione sono iniziati gli accertamenti dei finanzieri della compagnia di Seregno. Nel mirino sono finiti alcuni appalti pubblici che, secondo l'accusa, sarebbero stati truccati attraverso una serie di condotte finalizzate all’illecita aggiudicazione di forniture con procedure pubbliche e affidamenti diretti avvenuti tra il 2019 e il 2021 da parte di un imprenditore residente in Brianza, amministratore (di diritto e di fatto) di tre società operanti nel settore dei servizi di pulizia e manutenzione di aree verdi.

"Asservimento di dipendenti pubblici infedeli"

Le società - secondo quanto reso noto dalla procura - "sarebbero state impiegate a giro per partecipare a gare pubbliche in diversi comuni prevalentemente brianzoli con l’obiettivo di aggirare formalmente il principio di rotazione degli affidamenti, anche grazie ad uno stabile asservimento di pubblici ufficiali infedeli". Ammonta a due milioni e mezzo di euro il valore degli appalti assegnati alle società dell'imprenditore ora indagato: le procedure per l'assegnazione dei servizi erano state indette da una azienda a partecipazione pubblica monzese - estranea ai fatti - e da quattro enti pubblici locali, di cui tre del territorio di Monza e Brianza e uno della provincia di Milano. Secondo quanto emerso dall'indagine "i pubblici ufficiali indagati avrebbero ricevuto in corrispettivo dall’imprenditore somme di denaro anche in piu tranche (variabili tra i 1.000 e i 12.000 euro, a volte nascoste nei cesti natalizi)", buoni benzina e altri regali.

Alcune procedure di gara sarebbero state turbate per avvantaggiare le aziende - ora affidate ad un amministratore giudiziario nominato dall'autorità giudiziaria - dell’imprenditore indagato, comunicando in anticipo le condizioni tecniche contenute nel capitolato, i tempi di apertura e chiusura dei procedimenti di affidamento, i nominativi dei concorrenti da avvicinare al fine di stabilire i ribassi da offrire. In un caso - specificano ancora dalla procura - con una perizia suppletiva per una variante fittizia, falsificando lo stato di avanzamento dei lavori già ultimati, sarebbe stata attestata, a cantiere chiuso, l’avvenuta esecuzione di ulteriori opere, procurando così all'imprenditore indagato un ulteriore profitto illecito.

Sono 12 le persone coinvolte dalle indagini che hanno portato all'esecuzione di cinque ordinanze di applicazione di misura cautelare eseguite martedì mattina. In due occasioni però i presunti tentativi di raggiro di dipendenti pubblici non sarebbero andati a buon fine e i pubblici ufficiali avrebbero restituito al mittente le somme che erano state loro indebitamente consegnate.

Gli arresti

Ai domiciliari sono finiti il cinquantenne T. F., residente a Verano Brianza, amministratore delle tre società coinvolte dall'indagine per i presunti appalti truccati, M.G. residente a Carate Brianza e capo settore Gestione del territorio del comune di Biassono, B.S., residente a Milano, architetto dipendente della provincia di Monza e Brianza, A.G., residente a Biassono e dipendnete del comune di Pessano con Bornago e B.F., residente a Bovisio Masciago, dipendente dell'ufficio tecnico del comune di Desio. Nell'ambito dell'indagine risultano indagate complessivamente 12 persone.

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