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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Bomba fuori da casa di un operaio a Pioltello: altri cinque arresti

I carabinieri del Gruppo di Monza in seguito agli sviluppi sulle indagini dell'attentato dinamitardo a Pioltello hanno fatto scattare le manette per altre cinque persone

Altre cinque persone sono finite in manette, arrestate dai carabinieri del Gruppo di Monza, per l'esplosione dell'ordigno fuori da casa di un operaio ecuadoregno a Pioltello avvenuta lo scorso 10 ottobre in via Dante. Dietro la "bomba" è emersa una storia di usura ed estorsione e di intimidazioni, condotte appunto anche con metodi mafiosi.

Le indagini già lo scorso novembre avevano portato all'arresto di Roberto M., venticinquenne riteuto membro di una famiglia legata alla 'ndrangheta nel territorio di Pioltello e al fermo di altri tre soggetti italiani ritenuti responsabili a vario titolo di estorsione, usura e violenza privata, aggravati perché commessi con modalità mafiose. Ora gli accertaenti dei militari monzesi hanno portato all'esecuzione di altri cinque arresti per l'attentato dinamitardo. 

L'esplosione 

Secondo quanto emerso dalle indagini, Roberto M. nel marzo del 2017 avrebbe prestato 20mila euro a un ecuadoregno che viveva nella palazzina di via Dante al primo piano. I tassi di interesse altissimi avrebbero fatto lievitare la somma fino a 32mila euro e il giovane non sarebbe riuscito a restituire il denaro. Così il 25enne, gli avrebbe dato un ultimatum: ripagare il prestito entro la mezzanotte di lunedì 9 ottobre. Altrimenti, avrebbe aggiunto: "Se non paga il figlio, paga il genitore, e vedrai quello che ti succederà lunedì". Un'ora e venti minuti dopo la scadenza avrebbe piazzato un ordigno davanti alla porta dell'abitazione. L'esplosione è avvenuta pochi istanti dopo e non ha causato danni solo all'appartamento della famiglia del giovane, ma a tutto lo stabile dove sono state evacuate ventisette persone. 

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