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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Spaccio di droga e 140mila euro in contanti, 27 arresti tra Monza e Milano

Le indagini sono partite nel 2015 quando un uomo è stato accoltellato fuori da un locale in Brianza per questioni legate al traffico di sostanze stupefacenti

Ventisette persone finite in manette, droga e 140 mila euro in contanti sequestrati. Gli agenti del commissariato di Monza martedì mattina hanno dato esecuzione a 27 ordini di custodia cautelare al termine di un'indagine che ha fatto emergere un vasto traffico di sostanze stupefacenti tra il capoluogo brianzolo e Milano.

Sono stati inoltre eseguiti undici decreti di perquisizione personale e locale, emessi al termine dell’indagine denominata “Velarium” per i reati di tentato omicidio, traffico di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, rapina ed estorsione, detenzione e porto abusivo di armi.

Le indagini sono partite lo scorso settembre 2015 dopo che un uomo, un cittadino albanese era stato accoltellato fuori da un locale della Brianza per questioni legate allo spaccio di droga. Dagli accertamenti relativi all'episodio la polizia di Stato, in collaborazione con i colleghi delle questure di Bergamo, Asti e Messina, è riuscita a risalire a un'organizzazione che tra i protagonisti annoverava una famiglia di albanesi, madre, padre e figlio residenti a Monza da tempo e dediti allo spaccio.

L’indagine dapprima ha consentito di individuarne gli autori del tentato omicidio, due connazionali della vittima in lotta per il controllo del mercato della droga, e poi di scoprire la “piramide dello spaccio” tra Monza, Brugherio e Lissone – per un giro d’affari considerevole, con più di 300 cessioni di droga accertate ad oltre 150 clienti – arrivando ad individuare altri sei giovani di Nova Milanese coinvolti nello spaccio, due giovani italiani ed una coppia di romeni coinvolti nel traffico di armi.

L’attività investigativa ha portato i poliziotti a identificare anche un’intera famiglia di albanesi (padre, madre e figlio) residente a Monza da anni, attiva nel rifornimento di droga per altri spacciatori. In famiglia ogni componente aveva assegnato un compito: il padre trattava i grossi rifornimenti ed il figlio le cessioni ad altri spacciatori. La madre, infine, si occupava della “copertura”, facendo sparire la droga ad ogni minimo sospetto e, con la scusa di portare a passeggio il cane, controllava che nella strada sotto casa non fossero appostati poliziotti in borghese.

Nell'ambito dell'indagine sono stati sequestrati anche 140 mila euro in contanti.

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