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Cronaca

Due arresti per l'omicidio di Gabriella Fabbiano, risolto il "giallo della cava"

Due provvedimenti di fermo di indiziato delitto. La confessione dell'ex compagno

Davanti alle telecamere si è dichiarato estraneo ai fatti, ha giurato di conoscere appena quella donna trovata senza vita in una cava di Cernusco sul Naviglio e uccisa con un colpo di pistola alla testa. Ha detto che tra di loro non c'era mai stata nessuna relazione e che Gabriella vedeva altri uomini. E invece, messo alle strette dagli inquirenti, ha confessato. E a trasformare il 42enne operatore ecologixo di Pioltello in un omicida sarebbe stata proprio la gelosia.

Nella serata di mercoledì i carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza, insieme ai colleghi della Compagnia di Cassano d’Adda, coordinati dal Procuratore aggiunto Alberto Nobili e dal sostituto procuratore Francesco Cajani, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di Marcone Mario, ex compagno di Fabbiano Gabriella.

Cadavere trovato in una cava a Cernusco sul Naviglio

La svolta alle indagini iniziate lo scorso 5 dicembre, dopo che il cadavere della donna era stato rinvenuto all'interno di un laghetto artificiale, è arrivata grazie ai rilievi dei RIS di Parma che grazie ad alcuni accertamenti scientifici all'interno dell’autovettura in uso a Mario Marcone, ex compagno della donna, hanno rinvenuto alcune tracce ematiche riconducibili alla 43enne uccisa.

Altre tracce di sangue poi sono state trovate anche nella camera da letto del'appartamento dell'uomo e queste, per gli inquirenti, sarebbero "inconfutabilmente riconducibili alla vittima". Di fronte all'evidenza delle prove Marcone ha ammesso di aver ucciso Gabriella e ha spiegato di averle sparato lo scorso 30 novembre nella propria abitazione al culmine di un litigio dettato dalla gelosia.

GUARDA IL VIDEO | Donna trovata senza vita in una cava

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Gabriella, una volta uccisa, sarebbe stata gettata nella cava solo alcuni giorni dopo il delitto e Mario Marcone nell'occultamento del cadavere avrebbe avuto un complice.

Insieme al 42enne di Pioltello infatti è stato emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto per omicidio, concorso in porto illegale d’arma da fuoco e concorso in soppressione di cadavere anche per Antonazzo Fabrizio, 60enne di Cernusco sul Naviglio e amico dell’omicida. A carico dell'uomo gli investigatori hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza e il 60enne sarebbe quindi coinvolto nell'occultamento del cadavere di Gabriella per il quale avrebbe fornito tutto il materiale necessario.

Per chiudere il cerchio delle indagini però manca ancora l'arma del delitto che più volte i carabinieri insieme ai sommozzatori dei vigili del fuoco hanno cercato all'interno della cava di Cernusco senza però alcun risultato.

I sommozzatori cercano l'arma del delitto nella cava

LE FOTO B&V PHOTOGRAPHERS

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