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Truffe e arresti

Case vacanza fantasma, cellulari inesistenti: le 28 truffe fatte da Monza in tutta Italia

Due uomini sono stati arrestati dai carabinieri per truffa aggravata e sostituzione di persona

Mettevano in vendita cellulari, lavatrici o attiravano i clienti con annunci di case vacanza in località turistiche rinomate che, in realtà, non esistevano. E dopo aver fatto cadere nel tranello i malcapitati e aver intascato il denaro sparivano. E così hanno agito almeno per 28 volte, secondo quanto accertato da un'indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Monza e coordinata dalla Procura di Monza.

Ora nei guai sono finiti due uomini, indagati in concorso per il reato di truffa aggravata e sostituzione di persona. A dare esecuzione a una ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Monza, sono stati i militari dell'Arma. 

In manette i "re" della truffa

La tecnica, consolidata, era sempre la stessa. Come accertato dalle indagini - coordinate dalla procuratrice della Repubblica aggiunta Dott.ssa Manuela Massenz e basate sui riscontri effettuati dai carabinieri – tutto iniziava con un annuncio "trappola" sul web in cui i due proponevano la vendita di un oggetto che in realtà poi non si concretizzava o l'affitto di case vacanza fantasma in località turistiche.

Una volta agganciati eventuali clienti interessati e aver concordato le modalità di pagamento, sparivano dopo aver intascato il denaro, rendendosi irreperibili. I soldi venivano fatti inviare su carte prepagate o conti correnti accesi in istituti bancari o sportelli della città di Monza. E proprio da questo elemento sono partite le indagini.

Almeno 28 le truffe in tutta Italia

Sono almeno 28 le truffe portate a termine dalla coppia che hanno consentito ai due, raggirando ignare vittime, di intascare almeno 8mila euro. Insieme ai due uomini rintracciati in provincia di Bergamo e arrestati altre due persone risultano indagate a piede libero nell'ambito della medesima indagine. Sono stati sequestrati cellulari e carte prepagate su cui venivano disposti i pagamenti per i beni mai ricevuti o spediti ai clienti perché inesistenti. 

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