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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Scrittore "veggente": nel romanzo racconta di un arresto che la polizia esegue due anni dopo

Straordinarie analogie tra l'arresto compiuto all'inizio della settimana a Monza e il racconto nel romanzo di Massimo Bertarelli "Mi chiamo Simone". Lo scrittore raccontava di strani giri e traffici di droga proprio a cento metri dalle palazzine dove martedì sono intervenuti i vigili con il cane Narco

Quartiere periferico, zona tranquilla, strani movimenti nelle palazzine residenziali di fronte alla chiesa. Qualcuno segnala il fatto alle forze dell’ordine che intervengono e scoprono un traffico di stupefacenti.

Così aveva scritto due anni fa Massimo Bertarelli nel suo romanzo “Io mi chiamo Simone” ambientato a Monza, nel quartiere Libertà. Lo stesso quartiere, a cento metri dallo stesso plesso di palazzine residenziali, dove martedì gli agenti della Polizia locale di Monza, proprio grazie alla segnalazione di alcuni cittadini, hanno scoperto e arrestato un 25enne che deteneva droga per un valore di oltre 25mila euro.

“Quando ho letto la notizia sono sobbalzato sulla sedia – racconta Massimo Bertarelli -. Sembrava proprio di leggere quel capitolo del mio romanzo dove Simone, l’edicolante del quartiere Libertà, segnalava alla Polizia la presenza di strani giri in quel complesso di condomini. Una notizia che Simone aveva ricevuto da una sua cliente, un’anziana signora che viveva in quei palazzoni marroni vicino alla chiesa di Cristo Re e che continuava a lamentarsi del chiasso e degli strani giri di personaggi”.

Lo stesso è accaduto all’inizio della settimana sotto i portici della Posta di via Gaslini, proprio a due passi dalla chiesa e a cento metri da quelle palazzine descritte nel romanzo. Da tempo i residenti si lamentano per la presenza di personaggi poco raccomandabili sotto i portici.
“Da quando molti negozi hanno chiuso i battenti la situazione è peggiorata – precisa Massimo che in quel quartiere vive -. La situazione è ben nota alle forze dell’ordine che vengono quotidianamente tempestate di telefonate da parte dei residenti”. Proprio come faceva l’anziana cliente di Simone che, non ascoltata dalla polizia, aveva deciso di chiedere aiuto al suo fidato edicolante che si era fatto portavoce del problema e aveva aiutato gli agenti a sgominare i traffici illeciti.

“Queste analogie mi hanno fatto molto sorridere. Spesso siamo noi scrittori che prendiamo spunto dalla realtà; questa volta è successo il contrario”.  

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