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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Usmate Velate

Uccise un uomo diciannove anni fa, in Brianza si era rifatto una vita e una famiglia: arrestato

In manette un 44enne albanese arrestato a Usmate Velate dalla polizia di Stato

Il conto in sospeso con la giustizia però per l'uomo si è presentato lo scorso giovedì quando a Usmate Velate nell'abitazione dove il latitante albanese si nascondeva si sono presentati i poliziotti del commissariato di Monza. Gli agenti, dopo aver ricevuto una segnalazione da parte dell'ufficio centrale della Polizia Criminale circa la possibilità che un ricercato albanese si nascondesse proprio nel monzese, a settembre avevano avviato le indagini.

Gli accertamenti si sono così concentrati a Usmate Velate dove abita da anni il fratello del latitante: i poliziotti hanno effettuato diversi servizi di appostamento tenendo sotto controllo la casa del parente ma del ricercato nessuna traccia. L'attenzione degli inquirenti si è così spostata sulla comunità albanese della cittadina e i poliziotti hanno individuato l'abitazione di una donna a cui era in uso una utenza telefonica intestata a un parente del latitante. La donna viveva apparentemente sola con due bambini piccoli di otto e cinque anni.

Proprio fuori da questa abitazione la scorsa settimana gli agenti hanno sorpreso un uomo che aveva una notevole somiglianza con il ricercato e anche con uno dei figli della donna, di cui presumibilmente poteva essere il padre. Ai poliziotti Arben Dodaj ha mostrato dei documenti falsi con un passaporto a cui non corrispondeva nessun permesso di soggiorno valido. 

A confermare che il 44enne fosse davvero il latitante albanese, oltre alle evidenze di indagine resa complicata dalla mancanza delle impronte digitali per un raffronto immediato, sono state le numerose fotografie che all'interno della casa ritraevano l'uomo in compagnia della sua nuova famiglia e dei fratelli, compreso quello che gli era stato complice nell'omicidio.

I due bambini erano stati registrati alla nascita con il nome della donna ma la paternità reale risulta ufficialmente sconosciuta. Prima di arrivare in Brianza l'uomo era stato anche in Kosovo e in Grecia. Gli uomini del commissariato di Polizia di Stato stanno valutando anche la posizione della donna, anche lei albanese, 42 anni, che potrebbe finire nei guai per favoreggiamento. La condanna per omicidio volontario risale al 2000. 

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