Aumenti tariffe asili nido, l'assessore: "A noi risultano importi diversi"
Dopo la preoccupazione espressa dalle mamme monzesi sull'aumento delle rette per l'asilo nido mercoledì si è tenuto un incontro in municipio con l'assessore all'Istruzione Rosario Montalbano
Nessuna soluzione ancora per la vicenda degli aumenti delle rette per l'asilo nido che ha messo le mamme monzesi sul piede di guerra contro il comune.
L'incontro di mercoledì tra una delegazione di genitori e l'assessore all'Istruzione Rosario Montalbano si è concluso con un nulla di fatto, senza che tra i calcoli mostrati dalle famiglie a testimonianza della "stangata" e le cifre del municipio sia stato trovato un accordo: la decisione è stata quella di rivedersi a fine agosto, con un nuovo tavolo di confronto in programma per il 26.
Dopo la comunicazione di un aumento delle tariffe delle rette per l'iscrizione ai nidi comunali alle famiglie è scoppiata la polemica per gli importi "eccessivi", a detta delle famiglie, e per la tardiva comunicazione ai genitori da parte del comune, avvenuta a iscrizioni già concluse.
Gli adeguamenti sono infatti entrati in vigore con una delibera di inizio luglio ma a fine maggio tante famiglie, rispettando i termini delle scdenze delle domande, avevano già iscritto i porpri figli ai nidi comunali.
Attraverso i social è partita così una mobilitazione che è arrivata a coinvolgere centinaia di genitori che hanno fatto sentire la propria voce e pronosticato aumenti fino all'80%.
"Una famiglia che nell’anno 2014/2015, pagava per il tempo pieno una retta la cifra massima di 440 €, e che non ha avuto sostanziali variazioni di reddito, può pagare adesso fino a 678 € Questo vuol dire un aumento di circa il 55 %" si legge nei calcoli dei genitori sul gruppo Facebook "Easy Monza".
"Durante l’incontro la delegazione ha lamentato aumenti delle rette molto superiori a quelli annunciati nelle scorse settimane" riporta la nota diffusa dall'amministrazione comunale all'indomani della riunione.
"L'amministrazione ricorda che la revisione delle rette si è resa necessaria perché i vecchi importi versati dalle famiglie concorrevano a coprire solo il 21% dei costi del servizio, per il resto finanziato dal Comune. Con l'adeguamento la percentuale è ora salita al 27%" si specifica ancora nel testo.
“Poiché a noi risultano importi diversi da quelli presentati dalle famiglie, durante l’incontro ho fatto presente che per una corretta equiparazione delle cifre è necessario utilizzare un metodo e dei parametri univoci. Comunque ho preso atto di quanto esposto e ho concordato con la delegazione di rivederci il 26 agosto, per verificare nuovamente i calcoli e fornire risposte e ulteriori chiarimenti sulle questioni sollevate” ha commentato l'assessore Montalbano che ha confermato inoltre che gli aumenti per la fascia di popolazione con reddito medio basso si attestano tra il 9 e il 25%, senza trovare quindi riscontro con i calcoli effettuati ed esposti dai genitori, frutto per il comune di "diverso metodo di calcolo".
Nel corso del tavolo di confronto l'assessore ha anche voluto ricordare che il costo totale del servizio nidi per il comune è superiore ai 5 milioni di euro all’anno, che, "ripartiti per ciascun bambino esclusi i contributi regionali e le rette pagate dalle famiglie, si traduce in un costo di circa 800 euro mensili per ogni bambino".
Ma per i genitori monzesi le cose stanno diversamente: "Le mamme di Monza sono state prese in giro, siamo stati presi in giro" annuncia un post comparso sul sito EasyMonza.
"E così accade che scadano i termini delle iscrizioni al nido, e che mesi dopo decidano di aumentare le rette … e non di un aumento sopportabile ma di aumenti che distruggono la pace familiare. E accade che lo fanno quando è troppo tardi per trovare qualsiasi altra soluzione".